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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Bambino Gesù, trapiantato il cuore trasportato a temperatura controllata: è il primo in Italia

Finora mai autorizzato questo intervento per un bambino. Il paziente è già stato dimesso

Batte nel petto di un bambino il primo cuore trasportato a temperatura controllata in Italia. L’intervento, finora eseguito per gli adulti, non era mai stato autorizzato a livello pediatrico. Quello eseguito al Bambin Gesù, quindi, rappresenta il primo caso in Italia di cui, a beneficiarne, sia un minore.

Il cuore, di sessanta grammi, è stato tenuto alla temperatura costante di 5 gradi e, tramite una app, i medici hanno potuto seguire la geolocalizzazione del trasporto, monitorando a distanza la temperatura. Il bambino a cui è stato effettuato l’intervento, attualmente in buona salute e già dimesso dall’ospedale, era affetto da miocardiopatia restrittiva e prima del trapianto è stato necessario supportarlo con un cuore meccanico.

La scarsità di organi a disposizione e la necessità di trasporti da lunghe distanze, ha spinto la ricerca a investire su sistemi che possano garantire al meglio la conservazione dell'organo da trapiantare, riducendo al minimo i rischi di deterioramento. Nell'ambito del trapianto pediatrico di cuore, dove la disponibilità di organi è estremamente ridotta, è stato perfezionato il modello di trasporto cardiaco a temperatura controllata "SherpaPak CTS". Il sistema, sviluppato già da qualche anno da un’azienda statunitense e approvato da FDA negli Stati Uniti e con marchio CE nell’Unione europea, è costituito da più componenti. La parte più esterna consiste in un vettore per il trasporto che contiene vari elementi di imballaggio a temperatura controllata.

“Il vantaggio più rilevante – ha spiegato Antonio Amodeo, responsabile di scompenso, trapianto e Assistenza meccanica cardio-respiratoria al Bambino Gesù  –  è che all’interno di questo sistema non si arriva mai a temperature al di sotto dei 2 gradi, come può avvenire nel trasporto tradizionale. Il sistema previene il rischio di congelamento di parti della superficie del cuore mantenendo costante la temperatura dell’intero organo. È accertato, infatti, che temperature sotto i 2 gradi provocano danni alla struttura cellulare del cuore”.

Il sistema è già in uso in alcuni ospedali europei mentre in Italia è stato utilizzato in qualche occasione unicamente per il trasporto di organi per adulti. Quello del Bambino Gesù è stato il primo trasporto a temperatura controllata in Italia di un cuore destinato al trapianto per un bambino. “L’Ospedale Bambino Gesù – ha concluso Amodeo – ha scelto di investire nelle tecnologie più avanzate, così come nella ricerca scientifica, perché è enorme la responsabilità di dare risposte alle famiglie con un figlio malato che vivono il dramma delle liste d’attesa per il trapianto di cuore. La nostra responsabilità si estende allo stesso modo alle famiglie dei donatori la cui grande generosità è un dono prezioso da non mettere mai a rischio”.

“E’ stato realizzato il primo trapianto in Italia a livello pediatrico utilizzando la tecnica del trasporto del cuore a temperatura controllata Questo ha permesso di salvare la vita di un bimbo ricoverato da mesi presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù – ha ricordato l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato –  Voglio rivolgere un ringraziamento a tutte le equipe mediche che hanno reso possibile questo intervento e il trasporto dell’organo. La donazione è un gesto d’amore e permette di salvare vite e in questo caso la vita di un piccolo paziente. Il Lazio si conferma regione leader per i trapianti”.

Cuore trasportato a temperatura controllata: foto ospedale Bambino Gesù


 

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