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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Montespaccato

A Roma scoperto un nido con 60mila api dentro un'intercapedine. Erano lì da cinque anni

Intervento dell'esperto Andrea Lunerti nell'abitazione di un anziano di 81 anni. Presenti 18 favi da oltre un metro ciascuno: "Parliamo di circa 10 chili di miele di melata"

Ancora un nido di api scoperto all'interno di un'abitazione a Roma. Stavolta siamo a Montespaccato, periferia ovest della Capitale, dove un anziano di 81 anni ha chiesto aiuto dopo essersi accorto del via vai di insetti da casa sua. Ce n'erano circa 60mila, nascoste in un'intercapedine al secondo piano di una palazzina. 

Nido di api in una casa a Montespaccato

L'intervento, come spesso accade, è stato effettuato dall'etologo Andrea Lunerti. Chiamato dal figlio del proprietario, un 81enne di Montespaccato, dopo aver rotto un'intercapedine si è trovato davanti a una scoperta sensazionale: 18 favi lunghi 1,3 metri ciascuno. "Saranno stati lì da almeno cinque anni - spiega l'esperto - ma al momento dell'intervento c'erano 'solamente' 60mila api". Il motivo? "Molte hanno già sciamato - risponde - quindi sono andate altrove per cercare un altro riparo". E di solito ogni sciame, guidato dall'ape regina, è composto dagli 8 ai 15mila esemplari. 

Le api preferiscono rifugiarsi nei manufatti umani

D'altronde, come già Lunerti spiegava in occasione del ritrovamento di decine di migliaia di nidi di api solitarie nel cortile di un asilo a Roma nord, con l'inverno da poco finito è difficile che gli insetti abbiano avuto problemi a sopravvivere e riprodursi: "Ha fatto caldo - conferma - e questo ha influito e vedremo le conseguenze in estate. Aumenteranno gli insetti e di conseguenza gli animali che solitamente se ne nutrono". Inoltre, spiega l'esperto "Le api hanno imparato a rifugiarsi nei manufatti umani perché hanno capito che mantengono meglio il calore rispetto agli alberi, anche d'inverno". E così prolificano, creando qualche allarme soprattutto per chi è allergico. 

Una scorta di miele 

Il signor Vito, però, passato lo spavento si ritrova una bella scorta di miele di favo: "Circa 10 kg - conferma Lunerti - perché di solito io porto via le api, che sono già nel Rifugio del Lupo a Morlupo, ma non i favi. Il miele in questione è di melassa, molto ricercato e utilissimo per la salute e per curare i malanni di stagione. Viene creato dopo la fioritura, quando le api si depositano sulla melata prodotta da insetti come le afidi e le cocciniglie. A questi insetti non serve a niente, alle api invece piace". 

I consigli dell'esperto

In vista di una stagione particolarmente piena di api anche in città, Lunerti fornisce alcune indicazioni per non farsi male: "Quando questi insetti sciamano - conclude - quindi si spostano da un nido in cerca di altri ripari, non sono aggressivi. Anche perché, di solito, hanno l'addome pieno di miele quindi non pungono. Quando ci si imbatte negli sciami non bisogna far nulla di avventato, ma anche con singoli esemplari. Altrimenti, in quel caso, si rischia di essere aggrediti, perché le api sanno come difendersi". 

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