Coronavirus, ventidue casi positivi nella clinica di Fonte Nuova: struttura in isolamento
Il caso al Nomentana Hospital: positivi al tampone Covid-19 medici, infermieri e pazienti della riabilitazione
Ventidue contagiati dal Coronavirus, così la clinica Nomentana Hospital a Fonte Nuova è stata isolata. Tra i positivi al tampone Covid-19 medici, infermieri e pazienti. Ad accusare per primi i sintomi da Coronavirus e far scattare così l’indagine epidemiologica della Asl Roma 5, che ha effettuato i tamponi a tutti i presenti nel reparto, luogo del focolaio epidemico, e su tutto il personale medico, infermieristico e di supporto presente in servizio, un infermiere e due pazienti in riabilitazione.
Coronavirus, clinica Nomentana Hospital isolata
“Tutti sono in stato di isolamento all'interno della struttura. Preghiamo tutti i cittadini di mantenere la calma e di rispettare rigorosamente tutte le norme” – ha scritto il Comune di Fonte Nuova in una nota. A quanto si apprende dalla direzione sanitaria del Nomentana Hospital tutti i casi si sarebbero verificati in quel solo reparto della struttura.
Fonte Nuova, 22 contagiati da Coronavirus
“La Casa di Cura ha adottato tutti gli adempimenti precauzionali previsti, isolando i pazienti presenti nel reparto e dotando gli operatori sanitari dei dispositivi di protezione individuale previsti per legge” – ha scritto la direzione aziendale della clinica.
Poi le rassicurazioni alle famiglie dei positivi al Coronavirus oggi in isolamento al Nomentana Hospital e alla comunità di Fonte Nuova colpita dal focolaio. “Solo insieme possiamo arrivare alla fine, che per molti appare un incubo dal quale svegliarsi al più presto, vincenti e orgogliosi di aver dato ognuno nel suo piccolo un consistente contributo per garantire le migliori cure possibili a tutti i pazienti ricoverati. In questo momento più che mai difficile – scrive la casa di cura - siamo al tuo fianco in questa battaglia e siamo convinti che ne usciremo tutti insieme con la fatica e la dedizione nei riguardi della nostra comunità che abbiamo finora ampiamente dimostrato”.