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Periferie, nel Municipio IX sono tutti d'accordo: via libera ai toponimi

Il Municipio IX si è espresso unanimemente a favore della trasformazione delle ex borgate abusive di Paglian Casale e Santa Fumia in veri e propri quartieri. Prossimo passaggio: l'Assemblea Capitolina

Il primo passo è stato compiuto. Il parlamentino di via Silone ha infatti trovato la quadra sul destino di due zone periferiche. Villa Balbotti (Paglian Casale) e Santa Femia. Due ex borgate dai nomi sconosciuti alla maggior parte dei residenti del IX Municipio. Lontane, sull’Ardeatina, ai confini della città. 

UN LAVORO DI SQUADRA - “Abbiamo votato una delibera ed un ordine del giorno col quale chiediamo al Campidoglio di dare priorità all’approvazione dei toponimi – spiega Massimiliano De Juliis (FdI) da anni in prima linea nel denunciare le condizioni di questi insediamenti – è stato un risultato importante, ottenuto con l’appoggio di tutti i gruppi consiliari. Sono i primi toponimi votati dai Cinque Stelle, che all’inizio si erano mostrati reticienti”. Fondamentale anche il contributo del centrosinistra e del Consigliere Lepidini, protagonista anche di uno sciopero della fame, nel maggio del 2016, finalizzato proprio ad accendere i riflettori sui due insedimenti citati.

L'ITER AMMINISTRATIVO - Perchè questi nuclei di edilizia ex abusiva diventino dei quartieri a tutti gli effetti, sono necessari altri passaggi istituzionali. “Quello del municipio è il primo gradino superato il quale si approda all’Assemblea Capitolina e da lì a quella regionale – ricorda De Juliis – è importante che questo processo non si fermi, perché parliamo di zone dove manca tutto”. Negli ultimi tempi era stata segnalata la presenza di enormi buche nelle strade private, ma ad uso pubblico, di uno dei due insediamenti considerati: Paglian Casale.

LE ESIGENZE - “Non hanno neanche le strade asfaltate. Ma non è quello l’unico problema che, grazie ai toponimi, potrà essere risolto con i fondi privati degli stessi abitanti”. Per ora delle 27 richieste presentate dall’amministrazione capitolina durante l’era di Alemanno,  ne sono passati soltanto due. E si trovano entrambe nel IX Municipio dove, la presenza del verde e la bassa densità abitativa, ha portato alla nascita d’insediamenti come Santa Palomba e Monte Migliore. Gli unici due toponimi per ora riconosciuti.

COSA SONO I  TOPONOMI - Durante l’amministrazione di Francesco Rutelli il Consiglio Comunale (maggio 1997) deliberò una variante generale al Piano Regolatore, presto ribattezzata come “Piano delle Certezze”. Con quest’iniziativa l’Assemblea Capitolina, riconobbe la presenza di 55 aree caratterizzate da nuclei abusivi non perimetrati, i cossidetti “toponimi”. Con il passare degli anni questi numero è cresciuto e, con il varo del definitivo Piano Regolatore Generale (2008) i   “nuclei di edilizia ex abusiva da recuperare” salgono a 77. Il recupero è previsto che sia realizzato, con risorse private su suolo pubblico. E serve a garantire la realizzazione delle opere primarie e secondare che, un’urbanizzazione priva di regole, ha spesso sacrificato.
 

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