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Piani integrati: il Forum Ambientalista fa le sue osservazioni/opposizioni

Riguardo ai Piani Integrati recentemente approvati in giunta, Simona Ricotti con il suo Forum Ambientalista interviene sulla scelta della maggioranza: "Riteniamo che opporsi a questa frenesia cementificatrice sia un dovere morale"

"Il Forum Ambientalista ha presentato le proprie osservazioni/opposizioni ai cosiddetti “Piani di zona” approvati nel Consiglio Comunale del 22 dicembre dal Sindaco Moscherini e dalla sua maggioranza. Tali piani, parte integrante della non ancora approvata Variante 29 e da considerarsi aggiuntivi alla ben più conosciuta colata di cemento definita “piani integrati”, prevedono la realizzazione di circa 500.000 mc di volumetrie residenziali che verranno spalmate tra San Gordiano, San Liborio, i Cappuccini e la località Biancalano.

Oltre a sottolineare come per tutti gli interventi non sia stata attivata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica e come gli stessi ricadano in aree vincolate archeologicamente e/o nel “Buffer” di protezione della rete ecologica provinciale, il Forum ha messo in evidenza, per ogni singolo intervento, insanabili vizi di illegittimità sulla base dei quali ha provveduto a richiedere la revoca degli stessi.

Osservazioni presentate per contrastare una azione di edificazione selvaggia che, cementificando ogni singolo angolo dell’ambito urbano nel totale non rispetto delle peculiarità urbanistiche territoriali, va a disegnare una città non a misura di individuo, caratterizzata da carenza di spazi aggregativi pubblici, da penuria di verde e da sovrabbondanza di case vuote, la cui invivibilità verrà comunque aggravata ed incrementata con l’aumento sconsiderato del carico insediativo di ogni comparto preso in considerazione.

Nel frattempo, le nostre campagne sono al dissesto idrogeologico, il patrimonio paesaggistico e archeologico rischia di essere irreversibilmente compromesso, l’identità culturale e le peculiarità del territorio, sembrano destinate a confluire in un unico, uniforme e grigio contenitore indistinto e la tutela
e la salvaguardia del territorio risultano subordinate ad interessi finanziari sovente speculativi. Riteniamo che, come abbiamo avuto modo di dire in passato, opporsi a questa frenesia cementificatrice, così come pretendere il rispetto delle regole, sia un dovere morale.

Ciò non significa voler fermare l’economia che ruota intorno al settore edilizio, quanto piuttosto tentare di delinearla sulla base delle reali necessità della popolazione ed indirizzarla su strade corrette ed alternative quali, ad esempio, la valorizzazione e il risanamento del territorio e la ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente.

Stiamo consegnando alle future generazioni una città malata nel corpo e nell’anima, una città priva di verde, di spazi aggregativi e socializzanti, una città con una mobilità schizofrenica, una città in cui le pressioni ambientali (strade anguste, assenze di marciapiedi, piazze, spazi verdi, cementificazione universale) incidono in profondità nella psiche individuale e nello spirito collettivo determinando sfiducia, paralisi, ottundimento e restrizione di prospettive

Non è questa la città che vogliamo e non la lasceremo facilmente in balia di interessi cementificatori che poco o nulla hanno a che fare con le reali esigenze abitative e con la qualità della vita della collettività amministrata".

 

Simona Ricotti - Responsabile Forum Ambientalista

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