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Elezioni Municipio XI, Catalano: "La vittoria del centrodestra sarebbe un risultato storico"

Il candidato di centrodestra sottolinea gli errori della precedente amministrazione e sulla giunta promette: "Voglio creare un assessorato alle Periferie ed uno dedicato alla Disabilità"

Il centrodestra, con il 35,31% delle preferenze, si presenta al ballottaggio in testa. Daniele Catalano, il candidato presidente della coalizione, punta alla vittoria ma per riuscirci, più che sugli accordi, dichiara di voler sconfiggere l'astensionismo.

Il primo turno le assegna un piccolo margine di vantaggio sul candidato di centrosinistra. Avverte la responsabilità di fare un risultato che, in caso di vittoria, farebbe la storia nel centrodestra municipale?

Assolutamente sì, sento la responsabilità da quando sono stato insignito della carica di presidente di centrodestra. A maggior ragione adesso con questo vantaggio che è effettivamente storico, perché è la prima volta che ci troviamo davanti ad un’altra forza al primo turno. Direi quindi che non possiamo perdere quest’occasione

Nei classici primi cento giorni ci sono molte cose che si punta a realizzare. Volendone isolare una, la prima cosa che pensa sia necessario fare, qual è?

Lavorare sui servizi sociali. Abbiamo tantissime liste di attesa che purtroppo non lasciano spazio alle tante persone che avrebbero tutto il diritto di accedervi. Ma non vi riescono per la mancanza di fondi. Quindi direi che ci dobbiamo mettere seduti attorno ad un tavolo, con il Dipartimento politiche sociali e con qualunque amministrazione sia utile ad affrontare il problema. Abbiamo tanti disabili e molti anziani in questo territorio che restano in attesa. E non è più possibile che il Comune assegni risorse pressoché identiche ai municipi. Vanno distribuite in base all’utenza e quindi bisogna lavorare per riequilibrare questo rapporto. E’ la prima delle priorità.

E nell’arco di cinque anni quali sono gli obiettivi che pensi debbano essere realizzati nel tuo territorio?

Noi dobbiamo assicurare l’apertura della scuola di via Pensuti, alla Muratella. Dobbiamo fare un’opera di monitoraggio e riqualificazione delle scuole, andando ad intervenire su quelle che non sono a norma, sul piano dell’antincendio, che non hanno i maniglioni antipanico o le finestre omologate. Dobbiamo migliorare la raccolta dei rifiuti, facendo partire la differenziata anche nei quartieri più popolosi e poi migliorare la percezione di sicurezza delle persone, intervenendo sull’illuminazione pubblica nelle strade. In accordo con la Polizia locale di Roma Capitale dobbiamo incrementare gli impianti di videosorveglianza nelle zone più periferiche che finiscono per essere trasformarsi in discariche a cielo aperto e poi dobbiamo lavorare per migliorare la gestione del verde e la viabilità.

Il movimento 5 stelle ha governato per metà mandato, prima di cadere per la sfiducia incassata in aula consiliare. Quali sono stati secondo lei i principali errori che hanno commesso e che le ritiene di non dover ripetere?

L’errore principale è legato alla mancanza di dialogo con il consiglio. Io credo che i consiglieri municipali, anche quello di opposizione, in quanto rappresentanti eletti, siano un termometro del territorio. Hanno il polso della situazione, poi ognuno fa le sue battaglie in base anche alla relativa declinazione ideologica. Però io ho notato che la giunta ed il presidente Torelli avevano tralasciato questo aspetto. La giunta, che è l’esecutivo, non si deve separare dal Consiglio, che è l’organo di indirizzo politico. Deve invece parlare con i presidenti di Commissione e dedicare uno spazio importante anche all’opposizione. Inoltre credo sia stato un errore il modo in cui hanno impostato il rapporto con il territorio, con le associazioni, la protezione civile, le parrocchie, la consulta della disabilità. Anche per quello si è ingenerato il malcontento. 

L’errore più grave che ha commesso la giunta Torelli è stato quindi quello di non garantire un corretto dialogo con il consiglio e con le realtà sociali quindi?

Si esattamente Poi ci sono state un paio di gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Mi riferisco al restringimento del viadotto della Magliana ed alla corsia preferenziale sulla via Portuense. Due decisioni peraltro prese dal Campidoglio, ma assecondate dai municipi, senza che venisse preso in considerazione il parere dei consiglieri. Ecco, questo, è un errore che noi non faremo.

Per vincere questa tornata elettorale c’è bisogno del voto dei romani. La preoccupa, ai fini dell’elezione, più l’astensionismo o la possibilità che gli elettori di Calenda e Raggi votino per il centrosinistra?

Sono sincero, la mia preoccupazione è l’astensionismo, Se il centrodestra potesse riportare alle urne le 20.407 persone che hanno votato al primo turno, avremmo già delle grandissime chance di vittoria senza il bisogno di fare degli accordi. Se ogni candidato consigliere riesce a portare ai seggi che hanno votato al primo turno, vinciamo. Io non sono preoccupato dei voti di Calenda né di quelli dei 5 stelle. Invece esprimo un po’ di preoccupazione nei confronti dell’astensionismo. Perché la partita si vince al secondo tempo. 
 

Ha già pensato, se non proprio ai nomi, a come costruire la futura giunta?

Io dei nomi in mente in realtà già ce l’ho, ma per ora le posso dire dei ruoli che ci dovranno essere. Ritegno che sia indispensabile istituire la figura di un assessore alle Periferie e di un assessore alla Disabilità. Sono temi che non devono essere più considerati come sottocategorie di qualcos’altro. Un’altra cosa che vorrei realizzare, anche se non riguarda la giunta, una commissione sulla sicurezza urbana. Sui nomi invece della prossima squadra di governo, dovremo discuterne con tutta la coalizione che ha contribuito al risultato elettorale. Spero che sia una discussione breve.
 

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