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Venerdì, 26 Aprile 2024

Filippo Giannitrapani

Collaboratore Sport

Mourinho no, non sei Guardiola

La Roma ancora una volta con cinismo ha battuto la Sampdoria al termine di una partita brutta e noiosa. Per Mourinho però è stato grande calcio

La Roma ha vinto, meritatamente, a Genova contro la Sampdoria nell'ultima partita di campionato. Decimo risultato utile consecutivo in Serie A per i giallorossi che tornano in corsa per un posto in Champions League, distante soltanto cinque punti. Una Roma ancora una volta compatta, cinica proprio come il suo allenatore che prova a lanciarsi anche nel racconto del bel gioco, campo che non fa parte del suo dna.

Mourinho, allenatore risultatista per antonomasia che ha vinto ovunque senza mai offrire un gioco spettacolare ora pensa al bel gioco. Ma non solo ci pensa, lo Special One ritiene di farlo e piovono, sui social e non solo, i paragoni con "l'arcinemico" Guardiola. Mou e Pep, due mondi diversi, due vincenti opposti, due modi di vincere agli antipodi, come possono trovare un punto di incontro?. "Se un gol come il nostro fosse stato fatto da una squadra con un altro allenatore tutti parlerebbero di calcio fantastico, ma siccome ci sono io purtroppo è difficile da dire" - dichiara Mou in maniera sarcastica nel post-partita. Ma una cosa è il bel calcio in cui azioni come quella del gol giallorosso sono routine, un'altra cosa è quando quell'azione è l'unico lampo di una brutta gara come a Genova.

Una bella azione in novanta minuti di gioco non equivale a bel gioco. Il gol della vittoria di Mkhitaryan contro la Sampdoria è frutto di una bellissima azione della Roma, 20 tocchi prima della rete nata dalla costruzione del basso, nonché unico tiro in porta dei giallorossi. A Marassi la Roma (ma anche i blucerchiati) ha giocato una brutta partita. Altro che costruzione del basso. Contro i blucerchiati la squadra giallorossa ha commesso tante imprecisioni, molti lanci lunghi per un Abraham spaesato mal assistito, una partita noiosa, a tratti soporifera. Il gol è stato un lampo in novanta minuti di gioco più recupero. Troppo poco per parlare di grande calcio 

Mourinho anche con squadre tecnicamente superiori a questa Roma, non ha mai pensato e proposto il bel gioco ma ha sempre puntato ai risultati. Da gennaio, sfida col Cagliari, i giallorossi hanno trovato una quadra, si sono compattati e senza Zaniolo hanno conquistato il decimo risultato utile consecutivo in Serie A. Mourinho ha rimesso la squadra sui binari della continuità vincendo le partite sporche, dando solidità alla difesa al suo quinto clean sheet in 10 partite, col quarto "1 a 0 " o "corto muso" che si voglia di questo periodo del girone di ritorno un risultato di certo non da esteta del pallone. Mou ha trovato col doppio trequartista e col sacrificio del 22, un equilibrio che sembra giovare alla squadra che si dimostra più compatta fra i reparti, senza individualismi anche se il bel gioco è un altra cosa. 

La Roma non gioca bene, anzi. Quando si guardano le partite dei giallorossi non ti aspetti di vedere una manovra fluida, veloce, un gioco corale. Ti aspetti una squadra solida a tratti feroce come è successo nel Derby quando la Lupa ha azzannato l'Aquila. Questa è la Roma, questo è Mourinho. Il portoghese è stato preso per dare sostanza alla squadra, successi, non è stato preso per l'estetica che non appartiene al suo curriculum. Ed infatti è quello che lo Special One sta dando alla squadra. Mou non ti crucciare, il bel gioco può attendere.

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