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Sabato, 27 Aprile 2024
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Il Comune di Roma lancia "tenga il resto". Doggy bag ai ristoratori contro lo spreco alimentare

La campagna è promossa con il consorzio nazionale Imballaggi alluminio. Verranno distribuiti in totale 1500 kit speciali con vaschette e buste per i clienti

Si chiama "Tenga il resto" l'iniziativa di Roma Capitale contro lo spreco alimentare attraverso il recupero del cibo non consumato al ristorante. Grazie alla collaborazione con il consorzio nazionale Imballaggi alluminio (Cial), con i ristoratori romani rappresentati da Fipe Confcommercio e Fiepet Confesercenti e con Slow food, da oggi i piatti avanzati dalle cene e dai pranzi consumati fuori casa potranno essere portati via nelle vaschette di alluminio fornite da Cial.

Promosso dall'assessorato capitolino all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, il progetto prevede la distribuzione ai ristoranti di 300mila speciali vaschette in alluminio, con la quale i clienti possono portare a casa il cibo rimasto nel piatto. Parliamo in totale di 1.500 kit composti da 200 vaschette, 100 buste per la consegna del contenitore ai clienti e materiale informativo per dare evidenza dell'adesione del ristorante a 'Tenga il resto'. 

Il Consorzio, inoltre, predisporrà un portale dedicato che consentirà, in una prima fase, l'adesione al progetto di 100 ristoranti che potranno registrarsi e fare richiesta dei kit. "Questa campagna finanziata da Cial rientra nell'ambito delle iniziative che stiamo facendo con tutti i consorzi di filiera con la finalità di contrastare lo spreco alimentare consumando a casa propria ciò che non si è consumato nel ristorante. 

La doggy bag in alluminio

"È quella che viene definita "doggy bag": delle vaschette di alluminio con cui si può portare via il cibo. L'alluminio è una materia che può essere riciclata all'infinito e in questa azione si ottiene così una riduzione totale del rifiuto non solo del cibo, ma anche per l'alluminio che è un materiale riutilizzabile", ha spiegato l'assessora capitolina all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi. L'alluminio è riciclabile al 100%, tanto che la vaschetta, dopo più utilizzi, se correttamente conferita nella raccolta differenziata, può rinascere e trasformarsi per infinite volte in tanti oggetti di uso comune. È tra l'altro il materiale che più di qualunque altro offre un'eccellente barriera alla luce, ai batteri, all'aria, ossigeno e al vapore. Per questo, come packaging alimentare, si rivela molto utile per la conservazione del prodotto contenuto, minimizzando di conseguenza la produzione di rifiuto organico.

"È una questione di vitale importanza sociale - ha detto Stefano Stellini, responsabile comunicazione e relazioni esterne di Cial - ma anche di sostenibilità ambientale: limitare lo sperpero degli alimenti garantisce infatti anche una riduzione di emissioni di gas serra per produrne di nuovi e una minore pressione sulle risorse naturali". Secondo alcune stime, un terzo di tutti gli alimenti prodotti nel mondo destinati al consumo umano, pari a 1,3 miliardi di tonnellate, è perso o sprecato. È stato calcolato che i rifiuti alimentari prodotti lungo tutta la catena di approvvigionamento nell'Unione per l'anno 2021 sono stati 130 chili per abitante, pari a circa 1 chilo di rifiuti alimentari pro capite ogni tre giorni. Secondo la Fao il cibo sprecato in Europa, potrebbe nutrire 200 milioni di persone. 

Quanto si spreca nei ristoranti

"E' necessario passare da un logica consumistica a quella rigenerativa - ha detto la presidente di Slow Food Italia Barbara Nappini - e questa iniziativa va in questa direzione". La Fipe Confocommercio "ha sposato subito questo progetto, perché crediamo nella lotta allo spreco di risorse. Noi ristoratori - ha detto il presidente Sergio Paolantoni - non siamo contenti di buttare le cose che restano nel piatto. Non sprecare è un dovere e oggi, invece, anche se il dato non è certo nei ristoranti si spreca dal 5 all'8% del cibo servito". Anche Fiepet Confesercenti, con Claudio Pica, ritiene "questa iniziativa importante. Nel Lazio gli alimenti più sprecati sono la frutta fresca, nel 24% dei casi, e i salumi e insaccati, che vanno buttati per il 19%. Sprechiamo 500 grammi di cibo a persona".

L'iniziativa nei mercati

L'impegno contro lo spreco di cibo messo in campo da Roma Capitale riguarda anche i mercati. "Abbiamo approvato in Giunta la nuova proposta di convenzione con le Ags, con cui avremo una riunione la prossima settimana, e uno degli obiettivi è dedicare uno dei box dei mercati alla raccolta del cibo che andrebbe buttato e che potrebbe finire nelle mense delle associazioni", ha detto infine l'assessora capitolina alle Attività produttive, Monica Lucarelli. 

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