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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Rifiuti, Marino si difende e fa il gladiatore: "Emergenza per piegarmi. Resisterò"

Voci sui giornali danno l'assessora Marino prossima ad essere 'licenziata'. Il Campidoglio smentisce. Marino&Marino si difendono in due interviste in cui spiegano i perché delle difficoltà della raccolta

Un'emergenza acclarata destinata nei prossimi giorni a vivere picchi ancora più gravi e che ora diventa anche un caso politico. Già perché dopo gli attacchi al Colari Estella Marino sarebbe finita sulla graticola. L'assessore all'Ambiente, secondo indiscrezioni stampa, potrebbe essere dimissionata dal sindaco suo omonimo. A molti del Partito Democratico non sarebbe piaciuta la gestione di questi giorni e c'è chi giura che il credito concesso alla più votata del 2013 si sarebbe esaurito. Un'indiscrezione, quella de Il Messaggero, che arriva nel giorno in cui esce un'intervista di Marino sul tema rifiuti e nel quale la stessa assessora si difende in Radio.

LA SMENTITA DEL CAMPIDOGLIO - A rendere più salda la posizione della Marino è una nota del Campidoglio che prova a smentire le voci. "Voci e insinuazioni attorno al gradimento dell'assessore all'Ambiente Estella Marino, apparse oggi su alcuni organi di stampa, sono del tutto infondate. L'impegno di tutta l'amministrazione capitolina, e in prima persona proprio del sindaco Ignazio Marino e dell'assessore Estella Marino, - si legge ancora nella nota - è pieno e concorde. Si lavora tutti per superare una situazione difficile, provocata dalle resistenze alla decisione di Roma di superare vecchi monopoli, per trasformare il ciclo dei rifiuti nel segno della sostenibilita' ambientale e dell'interesse della città".

LA DIFESA DELLA MARINO - L'assessora però fa anche da sola. A Radio Popolare ha ribadito i motivi dell'emergenza. "Quanto sta accadendo in questi giorni è collegato all'impiantistica di cui questa Regione e questa città non si sono mai dotate negli anni, semplicemente perchè non conveniva a nessuno, perchè si buttava tutto in una buca. E ovvio che oggi che stiamo cambiando radicalmente questa situazione abbiamo delle carenze a livello impiantistico, gli impianti non si costruiscono in poche settimane". La Marino rivendica la chiusura di Malagrotta e i comportamenti secondo la legge messi in atto: "Poichè non buttiamo più rifiuti in una grande buca, aperta notte e giorno e che non dava problemi, ma portiamo i rifiuti indifferenziati come chiede l'UE, agli impianti di trattamento, quando abbiamo problemi a questi impianti i camion non riescono a scaricare, a ripartire, saltano dei turni e si riempiono i cassonetti. Gli impianti sono due del Colari e due dell'Ama. Il Colari ha ridotto negli ultimi giorni il quantitativo dei rifiuti trattati e noi abbiamo dovuto mandare al massimo i nostri e questo aumento il rischio di rottura. Ci sono stati problemi anche agli impianti che ricevono il combustibile da rifiuti che hanno messo delle linee in manutenzioni e tutto questo ha rallentato la filiera".

IL SINDACO MARINO - Sulla stessa linea anche il primo cittadino che ribadisce: "Con me finiti i monopoli solo gare trasparenti". Incalzato da Giovanna Vitale di Repubblica, Marino ha abbozzato la sua difesa, che poggia tutto sul disegno del paladino della legalità. "Bisognerebbe capire che si concludono delle fasi: l'epoca delle discariche e dei monopoli privati basati sulla gestione di 5mila tonnellate di rifiuti giornalieri prodotti dalla nostra città, con me, è finita per sempre. Chi vuole mettere in difficoltà Roma, creare l'emergenza per piegarmi, sappia che io resisterò e alla fine vincerò".

Marino gladiatore che guarda al futuro: "Un conto è governare - come fa la mia giunta - cercando di costruire il futuro per i romani e le romane del 2030 senza inseguire il facile consenso, un conto è fare come hanno fatto tutte le amministrazioni precedenti dal 1963 in poi: affidando il business dei rifiuti a un signore che adesso rallenta gli impianti perché noi quel business glielo abbiamo tolto. È normale che sia nervoso: gli è stato bocciato un lodo da 900 milioni e Ama ha appena bandito una gara per il carico, trasporto e trattamento di 600mila tonnellate di rifiuti l'anno. Vuol dire che un terzo di quelli prodotti in città verrà affidato al migliore player sul mercato. È la prima volta".

Il sindaco ha spiegato di aver ridotto i conferimenti al Colari e che l'entrata in funzione del tritovagliatore mobile a Rocca Cencia sarà determinante.

In mezzo al baillame politico però c'è l'ombra di un'emergenza pronta a diventare più pesante. I presidenti dei municipi, giorno dopo giorno, fanno sentire più forte la propria voce, lamentando una città sporca. I lavoratori sono sul piede di guerra. Venerdì e sabato sono in programma assemblee e lunedì è in programma uno sciopero nazionale.

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