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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Anorc: "La rivoluzione digitale della pubblica amministrazione resta in alto mare"

Un’indagine rivela le carenze della Pubblica Amministrazione laziale in materia di trasparenza, conservazione digitale dei dati e rispetto privacy

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RomaToday

La Pubblica Amministrazione laziale è realmente indirizzata sui binari digitali del web e dell'innovazione normativa rispetto ai principi ispiratori del Codice dell'Amministrazione Digitale? Comuni, Province, Regione e Ministeri sono basati sull'efficienza, la trasparenza e l'accessibilità totale alle informazioni, sanciti dalle leggi della riforma digitale della PA?

La prima ricerca sulla digitalizzazione della PA nel Lazio

Dalla ricerca condotta da ANORC - Associazione Nazionale per Operatori e Responsabili della Conservazione digitale dei documenti - sembrerebbe proprio di no.

ANORC ha analizzato i siti internet di Comuni, Province e Regioni per verificare la corretta applicazione delle norme sulla conservazione digitale e sul trattamento dei dati personali, il grado di accessibilità da parte degli utenti e il livello di trasparenza. ANORC ha verificato sia l'avvenuta nomina nell'organico degli enti dei due responsabili (conservazione e trattamento dati) sia l'effettiva comunicazione dei loro nominativi sui siti web, allo scopo di darne massima conoscenza ai cittadini. Dai dati raccolti emerge che la digitalizzazione della PA laziale, fondamentale per la gestione dei documenti sanitari, amministrativi e personali, è ancora in alto mare.

Il Responsabile del Trattamento dei Dati personali e il Responsabile della Conservazione rappresentano ruoli emblematici all'interno della struttura organizzativa e gestionale della PA. Nonostante le indicazioni fornite dal Codice in materia di trattamento dei Dati personali (D.Lgs. 196/2003) e dal Codice dell'Amministrazione Digitale (D.Lgs. 82/2005 e successive modifiche D.Lgs. 235/2010), queste due figure non risultano nella realtà in linea con quanto richiesto dalle normative di riferimento. Chi si occupa di questi processi nelle amministrazioni spesso non ha un ruolo definito e la disponibilità di informazioni che li riguardano è molto bassa.

Nonostante, infatti, sia stato sancito con tanta precisione dal Codice e dalle Regole tecniche CNIPA/2004 attualmente vigenti - in attesa, inoltre, delle nuove regole tecniche di prossima pubblicazione - il nomimativo del Responsabile della conservazione non è pubblicato sui siti laziali analizzati nel 100% dei casi.

La situazione migliora per il Responsabile del Trattamento dei Dati Personali che non risulta pubblicato sui siti della provincia di Frosinone, Latina e Viterbo, mentre è visionabile sui portali di Roma e Rieti.

Le figure che dovrebbero garantire la conservazione dei nostri documenti e l'originalità e l'autenticità degli archivi non ricevono, quindi, la giusta attenzione. Questo nonostante una corretta politica di archiviazione digitale e trattamento dei dati personali potrebbe far risparmiare alle casse dello stato circa 70 miliardi di euro (fonte: Osservatorio sulla Dematerializzazione Documentale del Politecnico di Milano) tra costi della carta, dei sistemi di stampa, di manutenzione e di personale.

Per le province laziali si tratta di una sonora bocciatura in materia di digitalizzazione considerato che 4 province su 5 non praticano la conservazione digitale dei documenti. Rieti, secondo la ricerca sta avviando il processo.

Per quanto riguarda i Capoluoghi di Provincia i responsabili di privacy e conservazione non compaiono in nessuno dei 5 portali. Frosinone, Latina e Rieti non effettuano conservazione digitale mentre Viterbo sta avviando il processo.

"Forse non si riflette a sufficienza su come la digitalizzazione della PA non sia un concetto astratto, ma si declini in processi reali che cambiano le nostre abitudini e incidono sulla gestione dei nostri documenti, come singoli e comunità - sottolinea l'avv. Andrea Lisi, Presidente di ANORC - La presenza negli enti pubblici delle figure responsabili richieste dalla normativa e la corretta applicazione della stessa nella gestione digitale dei documenti è di vitale importanza: altrimenti come preserveremo correttamente la memoria che i documenti custodiscono? Come garantiremo l'originalità e l'autenticità degli archivi? Valutando i rischi di una gestione scorretta e immaginando lo scenario di incertezza che ne potrebbe scaturire forse si comprende con più chiarezza l'importanza della questione."

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