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Il Giorno della Memoria, oltre mille eventi in dieci giorni: "Siamo tutti testimoni"

Oggi la presentazione in Campidoglio di "Memoria genera futuro", il progetto culturale per il Giorno della Memoria. "Importante stimolare le nuove generazioni a divenire testimoni dei testimoni"

Dieci giorni consecutivi, dal 23 gennaio al 1 febbraio, e oltre 100 appuntamenti per ricordare e confrontarsi sullo sterminio nei campi di concentramento nazisti: dalle scuole ai teatri, dai cinema alle biblioteche, dagli spazi culturali ai municipi fino ai luoghi simbolo della memoria della città. È Memoria genera Futuro, il progetto presentato oggi in Campidoglio dalla sindaca Raggi e degli assessori alla Cultura e al Sociale, Luca Bergamo, vicesindaco, e Laura Baldassarre. Roma Capitale da quest’anno avvia, in occasione del Giorno della Memoria, un percorso che vede – per la prima volta in un unico programma rappresentato da un segno grafico identificativo – dieci giorni di iniziative diffuse su tutto il territorio.
 
"Per l’amministrazione" sottolinea il Campidoglio "è importante tramandare la memoria collettiva" così da "stimolare le nuove generazioni a divenire testimoni dei testimoni". Nasce dunque da questo approccio il progetto, scaturito dalla collaborazione tra due Assessorati (Crescita culturale, Persona–Scuola–Comunità solidale) e i rispettivi Dipartimenti, la Comunità Ebraica di Roma, la Fondazione Museo della Shoah, l’UCEI – Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, i TIC – Teatri in Comune, l’Azienda Speciale Palaexpo, la Fondazione Musica per Roma, la Fondazione Teatro dell’Opera, l’Associazione Teatro di Roma, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Fondazione Cinema per Roma, la Fondazione Romaeuropa, la Fondazione MAXXI, la Casa del Cinema, l’Istituzione Biblioteche di Roma, l’ANEC Lazio – Associazione Esercenti Cinema del Lazio, con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura che ha ideato il segno grafico che accompagna il programma.
 
"Il Giorno della Memoria" spiega ancora il Campidoglio, "diventa così sempre più una riflessione continua e ancor più radicata e sentita dall’intera comunità cittadina. attraverso un’offerta ampia e capillare di iniziative. Diversi quindi i modi per vivere, ascoltare e conoscere la storia e il valore della memoria attraverso una proposta culturale articolata e diversificata".
 
Mostre, presentazioni di libri, proiezioni, musica, incontri, convegni e spettacoli teatrali. Una particolare attenzione è dedicata al pubblico dei ragazzi delle scuole e agli anziani con le proiezioni nei cinema di Roma a biglietto ridotto. Fondamentale è anche il contributo dei Municipi che il 26 e il 27 gennaio, Giorno della Memoria, convocheranno Consigli straordinari per promuovere dibattiti sul tema della memoria storica e realizzeranno inoltre Walkabout, uno speciale percorso lungo i luoghi simbolo presenti sul territorio con racconti e testimonianze.
 
Sempre il 27 gennaio si svolgerà l’appuntamento istituzionale presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio dove la sindaca Raggi, il vicesindaco Bergamo e l’assessora Baldassarre, la Comunità Ebraica di Roma, la Fondazione Museo della Shoah, i testimoni Sami Modiano e Piero Terracina e 250 studenti daranno vita a un incontro con le testimonianze di ragazzi che hanno visitato il campo di Auschwitz-Birkenau e la premiazione di alcune scuole che hanno partecipato al concorso nazionale Diario di Anna Frank: riflessioni e suggestioni, promosso dalla onlus La Memoria nel cuore.
 
Un percorso della memoria che proseguirà nei prossimi mesi con il progetto Testimoni dei testimoni. Ricordare, trasmettere il ricordo di quanto accaduto e non dimenticare le atrocità dello sterminio, diventando essi stessi testimoni: questo è l’impegno che i ragazzi coinvolti nell’ultimo Viaggio della Memoria hanno preso e che diverrà una mostra per raccontare il loro viaggio, attraverso i loro occhi e quelli dei sopravvissuti, guidando i visitatori in un percorso esperienziale sulla condizione dei prigionieri. "E noi tutti siamo testimoni dei testimoni - ha dichiarato la sindaca Raggi - questa frase l’abbiamo ripetuta più volte insieme ai ragazzi delle scuole con i quali lo scorso novembre abbiamo visitato i campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau. L’abbiamo ripetuta perché siamo stati testimoni eccezionali dei racconti di alcuni sopravvissuti che, con incredibile generosità, in quei luoghi hanno rivissuto il loro dolore per trasmetterci una lezione di vita. Ora questa lezione ha aperto un percorso che non intende chiudersi".

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