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Antrodoco, nel cuore dell'Appenino il borgo patria del Marrone

Cosa vedere ad Antrodoco. Dove mangiare, dove dormire e come raggiungere da Roma. La guida completa

Situato tra i Monti Reatini e i Monti del Cicolano, Antrodoco è un'antico borgo medievale appartenente alla Comunità montana del Velino. Una cittadina che porta tracce della sua lunga storia e che è attraversata dal fiume Velino, da cui partono le famose Gole del Velino. Circondato da una natura maestosa, il borgo reatino offre la possibilità di fare escursioni tra i luoghi più caratteristici dell'Appennino, dalle Gole di Antrodoco al Gruppo del Terminillo. Un borgo che si erge verso le montagne con La Rocchetta, da cui si può ammirare il panorama sulla valle circostante.

Oggi vi portiamo a scoprire meglio questo borgo, che per un periodo fu legato alla città de L'Aquila e poi divenne uno dei patrimoni del Lazio. La sua posizione lungo la via Salaria, lo vede da sempre al centro di uno snodo importante del centro Italia. Una meta turistica e naturalistica anche per questo di grande importanza.

Le origini di Antrodoco

Le orgini di questo borgo risalgono all'epoca romana, quando Antrodoco fu una mansio come riportato nelle carte di Augusto nel 14 a.C., fu quindi una stazione di posta sulla via Salaria. Nota già per le proprietà teraputiche delle sue terme in età romana. In seguito alla conquista normanna, Antrodoco fu concesso da Ruggero II come feudo in capite a Raimondo da Lavareta. In epoca medievale fu costruita la cittadella, detta La Rocchetta, che fu un avamposto inespugnabile lungo la via degli Abruzzi. Tolto ai Lavareta come feudo nel 1226, divenne negli anni feudo del marchese Giovanni Battista Savelli nel 1529, per poi passare, nel corso dei secoli, sotto la signoria dei Colonna, dei Bandini e dei Giugni. Nel 1821 la cittadina fu teatro della prima battaglia del Risorgimento Italiano: la battaglia di Antrodoco. Lo scontro ebbe luogo tra il 7 e il 9 marzo, prevalentemente nelle gole di Antrodoco. Dopo aver fatto parte dell'Abruzzo Ultra, provincia del Regno delle Due Sicilie, nel 1860 Antrodoco diventa parte del Regno d'Italia. Nel 1927 la cittadina viene inserita nella provincia di Rieti.

L'origine del nome del borgo sembra derivi dall'osco Interocrium, dalla radice antica ocre, ovvero "tra le montagne". E' ricordato col nome di Vicus Interocrea dal geografo classico Strabone, come Introthoco nelle fonti dell'alto medioevo e come Introducum al tempo di Madama Margherita d'Austria, coniuge del duca Ottavio Farnese, sposato a Cittaducale.

Cosa vedere ad Antrodoco

Merita una visita La Rocchetta, il castello ormai rudere che svetta sul borgo, da cui ammirare l'orizzonte e il panorama naturale che circonda Antrodoco, raggiungibile percorrendo i vicoli del borgo. Dalla via principale si giunge invece a Piazza del Popolo dove si trova la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, con la navata centrale con la caratteristica forma di una barca rovesciata e l'imponente altare ligneo. Poco fuori dal paese sorge la chiesa medievale di Santa Maria Extra Moenia costruita sui resti di un tempio pagano dedicato alla dea Diana. Tracce storiche si possono scoprire al Museo Militare, al pianoterra del Municipio. Una tappa sono sicuramente le Terme storiche di Antrodoco, le cui acque sulfuree sgorgano dalle sorgenti poste alle pendici di Monte Giano. Pare siano state usate sin dal tempo dei romani ma solo verso la fine del XVI secolo hanno assunto una rilevante importanza dal punto di vista terapeutico.

Proprio il Monte Giano è una meta per chi vuole fare escursioni nella zona. Il monte, famoso per la scritta "DVX" che si nota anche a distanza di chilometri, sovrasta le Gole del Velino e arrivati in cima si possono ammirare il sottostante Piano della Mozza, e più sotto, il Piano di Cascina. Da visitare poco fuori dal borgo: il Santuario Madonna delle Grotte e il Masso dell’Orso, una rupe che si erge quasi verticalmente sul fiume. Tagliata dai romani per un’altezza di 30 metri e per quasi 20 di lunghezza, aveva lo scopo di permettere il passaggio della Via Salaria.

Cosa mangiare ad Antrodoco

Uno dei piatti tipici i Antrodoco sono gli "stracci", particolari crespelle arrotolate, cotte al forno e ripiene di sugo di carne, salsa di pomodoro e formaggi. Prodotti locali sono anche l'olio, il tartufo che si trova nelle montagne circostanti, i funghi porcini. E infine il famoso Marrone Antrodocano, scrigno di una storia che dura da oltre 400 anni. Questo prodotto, unico nel suo genere, può essere acquistato sul territorio, oltre che nella sua forma non lavorata, anche nelle varie trasformazioni: farina, miele e marmellata di castagne. Non mancano i ristoranti dove mangiare bene: "L'Osteria di Ianus", "Il Vecchio Mulino", "Trattoria Eredi Zi Dora", "Il Castoro", "Bar Tosti Elena". E per una pausa gelato nella piazza centrale del borgo "Gelaterie Bruno".

Dove dormire ad Antrodoco

Antrodoco offre diverse tipologie di pernottamento. Come l' "Ostello Il Castagno", perfetto per chi vuole fare escursioni in bicicletta con una colazione à la carte. A pochi chilometri dal borgo "Relax Cinque Confini" una struttura  apprezzata dagli sciatori, che mette a disposizione un deposito sci e un barbecue. Immerso nella natura "Residence Cavallino Bianco", che ha disponibilità di camera familiari. Poco distante dal borgo troviamo anche appartamenti come "Appartamento Sirio", "La tana della lepre" e "Appartamento Dimora della Volpe".

Come arrivare ad Antrodoco da Roma

Per raggiungere Antrodoco da Roma:  imboccare la A1 - diramazione Salaria SS4 - prendere la SS17 Strada dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico - direzione Antrodoco.

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