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Cronaca Centro Storico / Via delle Muratte

La truffa delle case mobili con le criptovalute con la tecnica del rip deal

Il raggiro avrebbe fruttato agli "intermediari" oltre 300mila euro

Vesiti eleganti, orologi di lusso al polso, erano quasi riusciti a raggirare due cittadini lettoni interessati all'acquisto di decine di case mobili con la tecnica del rip deal. Tavolo della trattativa un ristorante del centro storico della Capitale a due passi da Fontana di Trevi dove i due fantomatici intermediari avevano quasi concluso l'affare con due imprenditori arrivati nella Capitale dal Paese Baltico. Ma cosa è la tecnica del rip deal? Letteralmente "affare strappato" ovvero una operazione di cambio fraudolento. Promettendo un cambio favorevole, i truffatori ne approfittano per estorcere alle proprie vittime delle cospicue somme di denaro. Il termine è una combinazione delle due parole inglesi to rip (strappare) e deal (affare). 

In attesa nel ristorante

Sono stati gli agenti del I distretto Trevi-Campo Marzio, impiegati in abiti civili in un servizio anti borseggio, nel transitare su via delle Muratte a notare, nei pressi di un ristorante di zona, la presenza di due cittadini slavi, con un atteggiamento sospetto, vestiti in abiti eleganti e con una pochette al seguito. 

Il modus operandi dei truffatori 

Agenti di polizia che già in passato avevano smascherato le truffe con la tecnica del rip deal (in qusto caso un raggiro nel quale viene proposta un'operazione di cambio fraudolenta, in cui i truffatori promettono una certa cifra in una determinata valuta in cambio di una cifra in un’altra valuta, con il miraggio di un certo guadagno quale premio per l’intermediazione prestata). Un modus operandi assodato, messo in atto con lo stesso atteggiamento dai due uomini notati nel ristorante. Per questo i poliziotti hanno deciso di effettuare un servizio di osservazione a distanza. Poco dopo hanno notato due persone straniere, un uomo e una donna, che dopo essersi presentate ai due soggetti attenzionati, si sono accomodate al medesimo tavolo.

Cosa è la truffa del rip deal 

Il business 

Gli agenti, al fine di seguire più da vicino l'incontro, fingendosi clienti del ristorante si sono seduti in un tavolo adiacente a quello dei due sospettati, constatando che il dialogo, in lingua inglese, era incentrato su una trattativa commerciale avente a oggetto milioni di euro di "business" con espliciti riferimenti alle cripto valute.

Truffatore già noto 

Inoltre, uno dei due soggetti seduti al tavolo, di origine slava, è stato riconosciuto da un agente come uno dei due autori che, nel mese di settembre dello scorso anno, avevano perpetrato una truffa posta in essere con il medesimo modus operandi. A quel punto i poliziotti, avendo fondato motivo di ritenere che fosse in corso un tentativo di truffa, hanno chiamato in supporto altro personale e bloccato i due truffatori.

I due imprenditori lettoni 

Successivamente gli agenti hanno invitato le vittime a recarsi presso il distretto di piazza del Collegio Romano per sporgere la relativa querela nei confronti degli autori della tentata truffa. In sede di denuncia si è appurato che le vittime erano due imprenditori originari della Lettonia contattati per l’acquisto di 26 case mobili, il cui valore complessivo ammontava a circa 2 milioni e 200mila euro.

Truffa con le case mobili 

Dopo aver stabilito il luogo dell’incontro, ovvero il ristorante di Trevi, le due vittime hanno appreso che i due uomini presenti non erano i veri compratori ma gli intermediari, che affermavano di voler pagare tutta la fornitura in anticipo in cambio di un tornaconto in loro favore, il cosiddetto "cash back".  Questa somma sarebbe dovuta essere corrisposta ai due intermediari in cripto valuta. Più precisamente questi ultimi avrebbero gonfiato la spesa facendo lievitare il prezzo d'acquisto a 2 milioni e mezzo di euro, e la differenza, pari a circa 300mila euro, l'avrebbero intascata loro in cripto valuta, attraverso un "wallet virtuale" (portafoglio virtuale).

Rolex e gioielli 

Mentre l'affare era in fase di definizione in merito alle modalità di pagamento, gli agenti sono intervenuti, interrompendo tutto. A quel punto i due lettoni hanno capito di essere vittime di un tentativo di truffa. I due intermediari sono stati denunciati in stato di libertà. Sono stato sequestrati i telefoni cellulari e il veicolo utilizzato per raggiungere il ristorante, oltre a orologi Rolex di ingente valore e bracciali di dubbia provenienza.

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