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Tribunale di Roma, l'allarme degli avvocati: "Mancano 7 giudici di pace su 10, impossibile smaltire gli arretrati"

I problemi potrebbero aumentare con l'applicazione della Riforma Cartabia

Ci sono pochi giudici di pace e così i tribunali romani sono completamente intasati. È la denuncia che arriva dall’Ordine degli avvocati di Roma che lancia l’allarme sull’organico della magistratura in servizio nella Capitale. Secondo i dati forniti dal presidente del Coa, Paolo Nesta, l’ufficio del giudice di pace di Roma sarebbe scoperto al 70%, una lacuna che causa ritardi su tutti i procedimenti in corso.

Tribunale di Roma

Secondo i dati in possesso dagli avvocati romani, “attualmente – spiega il presidente Nesta - presso il Tribunale di Roma, ma la situazione riguarda anche altri uffici giudiziari del distretto del Lazio, la scopertura è di oltre il 18 % quanto ai magistrati togati e di circa il 50% di quelli onorari. Quanto agli addetti all’ufficio per il processo, rispetto ad una dotazione organica di 360, ne sono presenti meno di 260”. Una situazione che, ovviamente, ricade su tutti i protagonisti: lavoratori, avvocati e, ovviamente, gli imputati nei processi.

Giudice di pace

I problemi maggiori, però, riguardano il giudice di pace, quella figura che tratta tantissime materie sia a livello civile che penale (casistica che aumenterà a partire dal 31 ottobre 2025). Parliamo di dispute tra condomini, controversie tra proprietari di immobili per arrivare a procedimenti in materia penale con querele della parte offesa, contravvenzioni di vario tipo fino a reati come percosse o lesioni. Si capisce facilmente, quindi, quanto lavoro debbano svolgere questi magistrati.

Per questo, secondo Nesta, Il vero “buco nero della giustizia romana riguarda l’ufficio del giudice di pace di Roma, che attualmente presenta una scopertura dell’organico di oltre il 70% e dove, a seguito della modifica del rito, si è già accumulato un ritardo superiore ai 4 mesi soltanto per l’esame iniziale degli atti ai fini dell’iscrizione a ruolo dei procedimenti”. Insomma, prima ancora di partire molti procedimenti sono già in ritardo.

Riforma Cartabia difficilmente realizzabile

L’Ordine degli avvocati di Roma punta anche il dito sulla “Riforma Cartabia”, avvenuta “in nome della produttività del sistema giudiziario”, per la quale “sono stati posti in discussione principi fondamentali, quali il diritto di difesa, così svilendo non solo il ruolo degli avvocati ma soprattutto indebolendo i diritti dei cittadini”. 

E però, prosegue Nesta, “l’obiettivo, perseguito dalla Riforma Cartabia, di accelerare la definizione dei procedimenti civili e penali e di smaltire l’arretrato entro il 2026 appare difficilmente realizzabile”. Da parte sua, dice ancora Nesta, gli avvocati hanno sempre fatto la loro part, “addirittura fornendo personale agli uffici giudiziari: attualmente, l’ordine forense fornisce 13 unità lavorative per un costo complessivo a suo carico di circa € 500.000,00 annui”.

Intelligenza artificiale 

Ai tanti che vedono una soluzione nell’intelligenza artificiale, Nesta replica spiegando che “indubbiamente l’I.A., automatizzando procedure ripetitive, potrà ridurre gli errori, aumentare l’efficienza dei flussi lavoro e accelerarne i tempi di realizzazione, ma mai sostituendosi all’essere umano in un ragionamento giuridico o nella scelta e nell’interpretazione dei fatti rilevanti ai fini del decidere”. Ben altro discorso sarebbe usare l’Intelligenza Artificiale ad esempio per creare una grande banca dati al servizio di magistrati e avvocati.

Uno strumento magari utile, ma che allo stato si scontra con la realtà dei fatti: “Nonostante le nostre numerose richieste, ancora non è stata predisposta un’unica piattaforma telematica – conclude Nesta – Al momento abbiamo sei canali di deposito e di consultazione diversi, afflitti da continue disfunzioni e in alcuni casi basati su programmi obsoleti e spesso senza  manutenzione.  Fra ruoli scoperti e software malfunzionanti insomma, la strada verso una intelligenza artificiale della giustizia italiana è ancora molto, molto lunga”.

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