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Sciopero mercoledì 13 marzo, incrociano le braccia gli addetti alla manutenzione di Ferrovie dello Stato

I lavoratori incroceranno le braccia per otto ore

Sciopereranno e si ritroveranno il 13 marzo alle 11 in piazza della Croce Rossa a Roma, sotto la sede del Gruppo Ferrovie dello Stato, gli addetti alla manutenzione infrastruttura di RFI. Una nuova mobilitazione nazionale proclamata dal sindacato USB Attività Ferroviarie, insieme al Cobas Ferrovie, a sostegno della vertenza dei lavoratori del settore contro l'accordo del 10 gennaio “la cui applicazione inciderà profondamente sulla vita, la dignità, la salute e sicurezza dei ferrovieri”, dicono le sigle.

Sciopero e manifestazione

I lavoratori incroceranno le braccia per 8 ore e si ritroveranno, come detto, sotto la sede romana di Ferrovie. L’obiettivo, scrivono i sindacati, è “manifestare tutto il loro dissenso ed opposizione all'accordo, per chiedere la sua revoca e ribadendo la volontà di entrare direttamente in scena per la tutela dei propri legittimi interessi”.

Ritiro dell’accordo

USB Attività Ferroviarie sta chiedendo il ritiro immediato dell'accordo del 10 gennaio che ha dato un “colpo di spugna sul quadro storico del disagio lavorativo nel settore manutenzione infrastrutture, smantellando – dice il sindacato - i residui pilastri contrattuali a tutela dei riposi giornalieri e settimanali, e consegnando a RFI la più totale esigibilità di ultraflessibilità organizzativa: a costo economico zero e a tutto maggior danno delle condizioni di lavoro e della qualità complessiva delle vite delle persone lavoratrici interessate”.

Questo accordo “è stato firmato da Filt/Cgil, Fit/Cisl, Uiltrasporti; SLM Fast/Confsal, OrSA Ferrovie, UGL Ferrovie, in assenza di qualsiasi riscontro del punto di vista della base: un punto di vista di assoluto dissenso che è stato occultato in tutti i modi dai sindacati firmatari che dunque non avevano alcun mandato a firmare”.

Accordo inaccettabile

Il sindacato di base ritiene “inaccettabile la firma di un tale accordo di settore per di più attivato nelle attuali condizioni di vacanza normativa, economica e di rappresentanza dei lavoratori e pertanto ha proclamato una seconda azione di sciopero (dopo quella dello scorso 12 febbraio) per l’annullamento dell’accordo di settore, per il contrasto immediato a ogni ricaduta territoriale dei suoi contenuti, per l’avvio di una reale consultazione certificabile dei lavoratori interessati, per l’apertura di una concreta vertenza che rivendichi il ripristino effettivo delle tutele e dei diritti contrattuali e per migliori condizioni di lavoro e di vita per i lavoratori del settore”.

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