INTERVISTA | Regionali, Cervellini (PPSE): "Investire sulle cure di prossimità. Liste d'attesa interminabili"
FOCUS SANITA' Intervista a Massimo Cervellini, candidato per il Polo Progressista di Sinistra ed Ecologista: "Dobbiamo mettere mano alla legislazione sull'azzardopatia vincendo i poteri forti"
In vista delle elezioni regionali nel Lazio del 12 e 13 febbraio, RomaToday ha deciso di intervistare Massimo Cervellini del Polo Progressista di Sinistra ed Ecologista, candidato al consiglio in appoggio a Donatella Bianchi del M5S. Con l'ex senatore classe '59, segretario regionale di Sinistra Italiana, non confluito nel Pd all'epoca della fondazione nel 2007, abbiamo aperto un focus sulla sanità laziale. Qui di seguito una sintesi delle sue parole.
(riprese e montaggio di Veronica Altimari)
Cervellini, quanto sono importanti per lei le cure territoriali?
"Il servizio sanitario pubblico e territoriale è l'arma vincente per determinare il fatto che migliaia di persone possano trovare sul territorio risposte che altrimenti andrebbero rivolte nei plessi ospedalieri".
Ex ospedali San Giacomo e Forlanini: quale destino secondo lei?
"Il S.Giacomo e il Forlanini non devono essere dispersi. Ci vogliono investimenti per confermare le loro attività, coprendo elementi di territorialità importanti nei territori in cui insistono".
Qual è la situazione delle liste d'attesa dal suo punto di vista?
"Le liste d'attesa sono in aumento spaventoso anche per patologie serie, sono lunghe mesi per le analisi. Sulla sanità in questi ultimi anni si è abbassato il livello di guardia. Bisogna mantenere i livelli sanitari che abbiamo e investire forte sugli ospedali e sui territori".
La prossima giunta regionale dovrà affrontare il problema dell'azzardopatia?
"La Regione deve affrontare il fenomeno dell'azzardopatia. Nel momento di crisi enorme del Paese, non si possono lasciare sole queste persone, innanzitutto con una legislazione che non lasci scampo a lobbies finanziarie spesso legate alla criminalità organizzata. Si ponga mano a una legislazione adeguata".
Un commento sulla rottura tra Pd e M5S?
"Noi come Sinistra Italiana, senza dubbio, siamo la forza che nel Lazio si è più battuta per un'alleanza larga e che potesse sfidare una destra rocciosa. Abbiamo fino all'ultimo cercato di percorrere questa scelta, ovviamente discutendo sui punti programmatici. Quando ci siamo resi conto che la strada non era percorribile, soprattutto da parte del Pd e di Calenda, abbiamo deciso che bisognava far prevalere i programmi senza contraddizioni né logiche di scambio".