La Mandragola al Teatro Testaccio
"La più bella commedia rinascimentale italiana improvvisata e riproposta dalle maschere della Commedia dell'Arte".
La Mandragola, e in particolare questa Mandragola è uno spettacolo storico. La sua genesi ebbe luogo nel lontano 2006, ad opera della compagnia Balagàn, di cui Gabriele Guarino era fondatore e componente. L’operazione prevedeva la riduzione a scenario della commedia erudita originale e poi, in accordo alla pratica teatrale dei Comici del XVI secolo, improvvisando, si andavano ad inserire brani di testo, sia della stessa Commedia originale, sia di altre opere inerenti e funzionali al gioco improvvisativo delle maschere.
L’operazione fu riproposta per il corso di specializzazione in Commedia dell’Arte degli attuali componenti di questa compagnia e questo spettacolo rappresenta la vera e propria nascita teatrale di questo gruppo, avvenuta nel 2012.
Riproporre la Mandragola oggi significa indagare e scovare le trappole culturali nascoste dietro ciò che conosciamo come “etica”, “buoncostume”, “quieto vivere”, “convenienza”. Il genio di Machiavelli nel ribaltare completamente la vittima del raggiro, Messer Nicia, a complice contro se stesso, oltre alla critica feroce di tutti i rappresentanti del potere e della loro facile corruttibilità, ci rivela l’inquietante minaccia che soggiace ad ognuno di noi qualora ci costringiamo dentro convenzioni sociali date per scontate, per paura di osare, di perdere faccia e nome. Un grido rivoluzionario che le maschere della Commedia dell’Arte non possono lasciarsi scappare con la loro vis carnevalesca di esorcizzare la dipendenza dal potere con la sua derisione a cui, soprattutto in questo caso, il potente stesso concorre, convinto, e ignaro della vera natura delle forze in gioco, prigioniero com’è della sua cecità culturale.
Liberamente improvvisato da Niccolò Macchiavelli
Regia di Gabriele Guarino
PERSONAGGI ed IINTERPRETI
Dottor Nicia – Luca Gabos
Lucrezia, di lui moglie – Valentina Puccini
Sostrata, di lei madre –Micaela Bonito
Callimaco Guadagno – Gabriele Guarino
Arlecchino, suo servo – Valentina Puccini
Fra’Timoteo – Lorenza Sacchetto