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Filippo Giannitrapani

Collaboratore Sport

La Lazio ha perso tutte le sue certezze

Via Milinkovic-Savic, Ciro Immobile in crisi tecnico-tattica e di gol, Sarri ancorato alle sue idee. Serve una svolta per una squadra drammaticamente in caduta libera

La Lazio ha perso tutte le senza certezze (Provedel ultimo in ordine di tempo, ndr) e sta naufragando in una stagione, ad oggi, molto negativa. Un passo indietro importante della squadra di Sarri che lo scorso anno chiuse al secondo posto della classifica alle spalle soltanto di un Napoli di un’altra categoria, e che ora annaspa al nono posto della classifica a -11 dal quarto posto. Il cammino in Champions League positivo fino alla disfatta di Monaco, non tanto per la sconfitta in sé ma per le modalità, non può bilanciare l’andamento tanto deludente in campionato che sta spingendo Lotito ad optare per il ritiro punitivo a Formello. Ambiente pesante perchè la contestazione (sacrosanta) per i risultati della tifoseria non aiuta. 

Rispetto allo scorso anno manca Milinkovic-Savic. L’uomo che è stato la certezza della Lazio per 8 stagioni ora non c’è più. Su di lui i biancocelesti sapevano di poter contare nei momenti in difficoltà e lui la squadra la trascinava anche quando le partite contavano. Mal sostituito sul mercato, il Sergente non c’è più ma la sola partenza di un giocatore non può giustificare questa caduta libera. Anche perché l’altro leader, Ciro Immobile, c’è (almeno fino a fine stagione) anche se sembra un lontano parente del super bomber ammirato negli anni passati. Solo sei gol in campionato (così poco soltanto agli esordi e nella metà stagione al Torino prima dell’approdo nella Capitale) e tanti problemi. Fisici e tecnici, dai gol sbagliati clamorosi con Milan e Bayern Monaco (in entrambe le occasioni risultato sullo 0-0 e poi sconfitta laziale) ad incomprensioni con il tecnico. 

E proprio Sarri adesso si sta rivelando un problema. La squadra non risponde più alla sua principale idea di calcio ma lui non cambia nulla restando ancorato ai suoi principi. Lotito, che non è riuscito a fare un mercato degno di un salto di qualità della rosa, lo ha blindato per onore di contratto ma serve una mossa importante del tecnico. La Lazio è tornata ad essere drammaticamente insicura e poco credibile in campo. Non fa male e si fa ferire con troppa facilità. Serve una svolta tecnica-tattica-mentale. 

L’ago della bilancia della stagione laziale sarà la Coppa Italia trofeo in cui nonostante le diverse difficoltà la Lazio resta attaccata. La finale è distante 180 minuti, in semifinale ci sarà da affrontare la Juventus di Allegri. Vincere diventa l’obiettivo principale della stagione della Lazio per non disperdere del tutto questo triennio e ripartire con un nuovo ciclo. 

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