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Garbatella: “Soldi alla Cultura? Sì ma poi servono anche i bandi…”

Il Municipio torna a chiedere che le risorse in bilancio per la Cultura, non siano gestite direttamente da Roma Capitale. L'opposizione sottolinea invece l'importanza dei bandi pubblici

Non ci saranno altre risorse nelle casse del Municipio da destinare alla Cultura. L’appello che martedì il Presidente Catarci e l’Assessore Marotta avevano rivolto a Roma Capitale,  è caduto nel vuoto. Ciò non significa, tuttavia, che sia   passato anche inosservato. Il Movimento 5 Stelle del Municipio ha colto immediatamente il messaggio, ed ha replicato sottolineando anche un aspetto strettamente connesso con la gestione delle risorse pubbliche: la trasparenza.

POCHI BANDI - In un comunicato inoltratoci dal Capogruppo Cafarotti, si osserva che “Per quanto rinvenuto dai nostri accessi agli atti,   fino al 2013 tutti i soldi destinati  alla cultura che, negli anni passati,  hanno raggiunto anche cifre considerevoli (oltre 200.000 euro),  sono stati assegnati senza bando”. Lo strumento utilizzato dal Municipio, secondo la ricostruzione dei 5 Stelle, è stato quello delle “semplici determinazioni dirigenziali”. Una scelta che è stata condivisa da Catarci e dagli assessori alla cultura, compreso l'assessora Carla Di Veroli”.

COME SI SCRIVE UN BANDO - Il tema della trasparenza, da sempre cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, viene riproposto anche in questa occasione. “I bandi per la cultura, iniziati con le nostre sollecitazioni solo con la nuova legislatura, così come quelli per l'assegnazione dei fondi della 285 non sono mai passati nelle commissioni competenti, nonostante il M5S lo abbia chiesto,  per poterli analizzare assieme agli altri consiglieri 'prima' - viene sottolineato -  della loro pubblicazione. Invece,ad esempio, dal 6 ottobre sono on line i nuovi bandi della 285 e come sempre noi li visioneremo a posteriori. Vorrei ricordare  - prosegue Cafarotti – che nessun bando è garanzia di trasparenza a prescindere, e c'è bisogno di controllo ex-ante”.

IL TESORETTO NATALIZIO - In una recente occasione, il Municipio VIII, come gli altri enti di prossimità, ha però avuto un tesoretto a disposizione. “Lo scorso dicembre 2013 il comune di Roma dette 40.000 euro a ciascun municipio per organizzare manifestazioni culturali durante un ristrettissimo periodo natalizio. In fretta e furia i Municipi si organizzarono per spenderli. Da noi son stati fatti bandi, vinti più o meno dai soliti, anche con progetti di poco differenti rispetto a manifestazioni già patrocinate precedentemente dal Municipio stesso. All'epoca il M5S contestò questo modo di dare a pioggia 40.000 euro da utilizzare in 15 giorni mentre per tutto il resto dell'anno, la cifra destinata  alla cultura è pari a zero”. E su quest’ultimo aspetto, l’analisi coincide con quella di Catarci. In cassa non ci sono infatti più risorse.

IL PIATTO PIANGE - Il Presidente del Municipio è  anche oggi tornato sul tema.  “Dopo i ripetuti incontri con i Municipi e le continue segnalazioni inviate a Roma Capitale, anche quando si trovano circa 50.000 euro a Municipio per manifestazioni ed attività culturali, l’Assessorato alla Cultura comunica che tali risorse rimarranno al Dipartimento centrale” scrive il Minisindaco insieme all’Assessore Marotta. LA scelta di Roma Capitale, deriverebber dal fatto di  “essere  impossibilitati, non si sa bene da cosa, a trasferire quelle risorse  alle strutture Territoriali, che anche per quest’anno – concludono in perfetto accordo col M5S -  rimangono con uno zero in bilancio.” Bene la trasparenza, quindi. Ma anche qualche risorsa in cassa, su cui poi confrontarsi democraticamente, non guasterebbe.

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