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Elezioni Comunali Roma 2021

Lavoro, partecipate, patrimonio e ambiente: i temi della sinistra per le primarie

Da Liberare Roma ai Verdi, a Sinistra Italiana e agli altri esponenti della galassia oltre il PD: se carta dei valori deve essere, ecco i temi. E spunta il problema della riforma di Roma Capitale

Nuovo ruolo per il patrimonio pubblico, attenzione al lavoro e dunque alle municipalizzate capitoline, valorizzazione delle lotte territoriali femministe, antifasciste e civiche. Sono solo alcune delle parole d’ordine che le forze a sinistra del PD vorrebbero veder scritte in quella che la riunione di coalizione che si è tenuta martedì 20 aprile ha definito “la Carta dei Valori” del centrosinistra.

Qualcosa di più (o di diverso?) di un patto di coalizione, un recinto programmatico che dovrebbe portare il fronte dei democratici e dei progressisti all’appuntamento delle primarie di giugno:  ammesso che si tengano e quale forma assumeranno, visto che molto dipende dalla discesa in campo, che aleggia nell’aria, del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

“Come abbiamo fatto notare anche durante l’incontro di martedì, carta dei valori non è propriamente il termine vincente”: così, raggiunto al telefono da Roma Today, Adriano Labbucci, segretario romano di Sinistra Italiana: “Preferiremmo parlare del perimetro dei valori programmatici. Ciò detto, per noi è importante partire dal tema del patrimonio pubblico metropolitano: consideriamo che a Roma non si sa neanche quali siano gli immobili nel possesso dell’amministrazione. Questa forza può diventare invece una leva importante, a patto che la coalizione si impegni a superare la delibera 140, approvata purtroppo dalla giunta Marino e che la giunta Cinque Stelle ha mantenuto. Abbiamo di recente parlato con la giunta di Lisbona che mette a disposizione gli immobili pubblici ad associazioni, comitati, gruppi di mobilitazione, giovani, il tutto a prezzi simbolici: questo è il modello da perseguire, insieme al tema della “città in 15 minuti” che è stata la bandiera di Anne Hidalgo a Parigi”, spiega Labbucci.

Per SinistraxRoma di Stefano Fassina, non si può non partire dal tema del lavoro e dunque della tutela delle aziende municipalizzate: “Per noi sarà cruciale parlare di occupazione. Vogliamo vedere un discorso serio sull’internalizzazione dei lavoratori delle partecipate e sulla garanzia dei servizi di trasporto e di Ama integralmente pubblici, con la seconda rilanciata nel suo ruolo di azienda comunale di chiaro profilo industriale”. Fa eco Articolo1, con Piero Latino che chiede “un profilo programmatico chiaro e netto sul tema del lavoro. Serve definire il futuro delle grandi aziende partecipate romane e lavorare da subito sull’integrazione fra i servizi sociali e la nuova medicina del territorio, senza dimenticare il tema della mobilità sostenibile”.

I Verdi parlano con Roma Today per bocca del co-portavoce di Roma, Guglielmo Calcerano: “I punti cardine per noi sono diversi”, spiega: “Stop immediato al consumo di suolo, sì a interventi di recupero del costruito ed edilizia popolare. Sì alla mobilità sostenibile, alla Roma ciclabile e al trasporto pubblico rinforzato con ammodernamento della flotta Atac verso elettrico, ibrido e idrogeno. Autosufficienza sul tema rifiuti con massiccia corsia preferenziale per differenziata e porta a porta, facendo scomparire i cassetti dalle strade e piano industriale di Ama per impiantistica pubblica, insediati in luoghi individuati con metodo condiviso e partecipazione pubblica. Da ultimo, mezzi e personale per salvare i 300.000 alberi di Roma e metterne a dimora altri 700.000 entro fine consiliatura; cito inoltre servizi alla cura inclusivi con un occhio alle donne e alle soggettività LGBTQ+ e la riorganizzazione dei servizi turistici di Roma Capitale con Ostelli della gioventù, cinema e teatro in periferia, Centri Sportivi Municipali nelle strutture scolastiche comunali”.

Per Liberare Roma, infine, parla Gianluca Peciola, già consigliere comunale di SEL: “Dobbiamo pensare una Roma post-pandemia, fatta di poli civici e di sanità territoriale, con servizi integrati in grado di reggere all’urto dei prossimi anni”, spiega: “Bisogna valorizzare il contributo delle reti delle donne e costruire un punto di vista di genere sulla città. Penso poi anche all’equilibrio città e campagna: dobbiamo ripensare il nostro rapporto con il cibo e con l’approvvigionamento alimentare e rivedere il rapporto fra metropoli e provincia, investendo sulla filiera corta e sul biologico. Questo però”, conclude Peciola, “si può fare solo se si affronta per primo e ineludibile il tema della riforma amministrativa di Roma Capitale”. 

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