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Museo per Roma, Roberto Gualtieri: "Proponiamo un percorso integrato e la sede a via dei Cerchi"

Carlo Calenda rilancia: "Presto dibattito online con chi ci sta". Il candidato di centrosinistra riprende la proposta che fu di Ignazio Marino

Roberto Gualtieri lancia il suo intervento, che è anche il suo piano, sul tema Roma museale. Nei giorni scorsi hanno fatto discutere le posizioni di Carlo Calenda, leader di Azione e candidato sindaco a Roma: una riorganizzazione globale dei musei romani con un unico percorso "concentrato" e incentrato sui Musei Capitolini, dove fruire integralmente del patrimonio espositivo della Città Eterna. Una proposta molto mal digerita dagli addetti ai lavori che Gualtieri commenta in un'intervista a Repubblica: "Più che a assurdi spostamenti di collezioni storiche, proponiamo un sistema integrato di musei e aree archeologiche statali e comunali creando sinergie e percorsi museali. Puntiamo poi sul Museo della Storia di Roma. La sede? L'edificio di via dei Cerchi, spostando gli uffici". 

Tale posizione è congruente con quanto attivato durante gli anni della giunta di Ignazio Marino. L'ha fatto notare il 22 agosto Giovanni Caudo, che del sindaco chirurgo fu assessore all'Urbanistica, in un post su Facebook in cui ha commentato la posizione di Calenda: "Non è il caso di entrare nel merito [della polemica] ma ricordo a Calenda, e ai molti interlocutori che hanno preso parola, che il Comune di Roma ha un piano di assetto dell’area archeologica centrale elaborato ai tempi di Veltroni, messo nel dimenticatoio da Alemanno e che durante la giunta Marino abbiamo ripreso. Viene da lì la chiusura di via dei Fori imperiali, e da lì possono venire tutte le altre scelte, un Piano di assetto che va dalle Terme di Caracalla, alla Domus Aurea, al Campidoglio a via Petroselli e a via dei Cerchi. Un piano che prevede i nuovi musei nell’ex Pantanella a via dei Cerchi. Un piano da cui è scaturita anche la sistemazione della rampa dell’Aventino (inaugurata durante la giunta Marino), quella che dal lungotevere porta al giardino degli aranci, una delle risalite più belle di Roma". In foto lo schema del piano Marino rilanciato da Caudo. 

Intanto Carlo Calenda (che nella giornata del 23 agosto ha ribattuto sia a Caudo che a Gualtieri su Twitter, evidenziando a suo dire la pochezza del programma del candidato PD) ha rilanciato la sua posizione, annunciando la proposta di convogliare il vasto interesse intorno al tema in un dibattito online. "Organizzerò un dibattito on Line invitando tutti coloro che hanno espresso pareri qualificati sull’idea di un riassetto dei musei romani", ha dichiarato l'ex MISE: "Tomaso Montanari, Vittorio Sgarbi, Ilaria Miarelli, Flaminia Santori e Francesco Giro, chi vorrà partecipare sarà benvenuto". Sulla proposta Calenda aveva preso parola anche Matteo Orfini, già commissario del PD Roma, proponendo una posizione firmata su Left Wing dalla storica dell'arte Rita Borioni: "L'idea che la qualità dell'offerta culturale di una città si misuri con la classifica dei visitarori dei singoli musei, l'idea che le collezioni vadano smembrate per costruire una sorta di greatest hits antologica decontestualizzata, l'idea di chiudere in un solo museo la storia di Roma invece di farla vivere e conoscere dentro la città stessa, nei luoghi dove nei secoli si è stratificata, tutto questo è semplicemente molto vecchio e nient'affatto innovativo. È l'idea di musealizzazione di decenni fa. Come in molti stanno spiegando con garbo a Calenda in queste ore. A queste osservazioni Calenda risponde in due modi: siete la casta dei professori che non hanno il coraggio di innovare e difendere voi stessi. E dicendo che chiunque può verificare che il sistema così com'è non funziona. (...) La seconda è una ovvietà: certo, così non funziona. Ma proporre di tornare a una idea della cultura e della musealizzazione vecchia di decenni spacciandola per innovazione non è una soluzione. Come non lo è replicare alle critiche sfidando a duello gli interlocutori o accusandoli di essere solo pigri difensori del proprio interesse". 

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