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Elezioni Comunali 2013

Il programma di Simone Di Stefano, candidato sindaco di Roma con la lista Casapound

I punti salienti del programma elettorale di Simone Di Stefano, candidato alla carica di sindaco di Roma con Casapound

Originario della Garbatella, Simone Di Stefano è uno dei fondatori di CasaPound, di cui è vicepresidente e responsabile della propaganda e comunicazione. Recentemente vittima di un'aggressione, ha dedicato la sua vita alla militanza politica attiva. Questi i punti salienti del suo programma.

BILANCIO -  La proposta di Di Stefano è quella di dar vita a un bilancio partecipato, in cui ci sia la trasmissione web delle sedute di Consiglio, razionalizzazione, oggi assai difficoltosa per la quantità di voci anche replicate, nella pubblicazione degli atti di Giunta e Consiglio.

MOBILITA' - Per quello che riguarda mobilità e trasporti la proposta è quella di mettere a posto i conti delle aziende di trasporti intervenendo sui cda: azzerandoli nelle aziende partecipate, rimodulando la struttura aziendale e il ruolo del personale, sanzionando il management inefficiente, e riducendo gli stipendi di prima e seconda fascia almeno fino all’avvenuto risanamento dell’azienda stessa.

URBANISTICA E ESPANSIONE CITTA' - Case a prezzo di costo da vendere ai romani con la formula del Mutuo Sociale, senza passare attraverso le banche. Costruire due nuovi quartieri di edilizia residenziale pubblica per fronteggiare l’emergenza abitativa. Uno sull’area dell’ippodromo di Tor di Valle ora in disuso e l’altro sull’area oggi occupata dal centro RAI di Saxa Rubra (opera inutile figlia dello spreco dei Mondiali 90) i cui studi possono tornare fra via Teulada e gli studi DEAR e a Cinecittà. Nuovi quartieri con la formula a Mutuo Sociale (case vendute a prezzo di costo e direttamente dal comune, senza passare attraverso le banche, con una rata che non può superare 1/5 delle entrate familiari) che siano risolutivi dell’emergenza e nel contempo di apprezzamento del tessuto urbano. Tali quartieri che nella parte residenziale saranno destinati ad edilizia a mutuo sociale, dovranno fungere da modello urbanistico per la città, razionalizzando in se funzioni e necessità (per esempio con centri di pre-trattamento dei rifiuti) e risultare energeticamente autosufficienti nonché completi di strutture sociali.

COMMERCIO - Per rilanciare il commercio il Comune di Roma, supporto alle piccole e medie imprese che portano ricchezza e lavoro. Eliminazione di tasse come quelle sulle insegne e sulle ombre. Il Comune deve controllare, indirizzare, aiutare. Non soffocare. Eliminazione della tassa sulle insegne sancendo il concetto che l’insegna non è una pubblicità. Le insegne saranno soggette solo ad un parere vincolante sul loro aspetto grafico/artistico.Bloccare il proliferare delle sale slot e sale bingo. Introduzione della moneta locale, l’EQUO, emesso direttamente dal Comune di Roma.  Giro di vite verso le attività gestite da non italiani su cui troppo spesso i controlli sono invece carenti. No a futuri centri commerciali oltre quelli esistenti e favorire invece il piccolo commercio diffuso. Istituzione di un nuovo Contratto Collettivo di Lavoro per tutti i dipendenti di Roma Capitale e per tutte le aziende partecipate. Tagliare le risorse improduttive o reimpiegarle. Riqualificazione del personale impiegato in mansioni oramai fuori dal tempo. Retribuzione dei dirigenti basata soprattutto sul raggiungimento di obbiettivi concreti e istituzioni di tetti salariali.
Reinserimento e riqualificazione lavorativa degli ultraquarantenni in cerca di lavoro.

TURISMO E CULTURA -  Istituzione di un Ente Turistico per Roma con un proprio marchio ed una ampia autonomia che sfrutti al massimo le potenzialità della rete. Attraverso la creazione di questo ente provvedere alla redazione del "Piano Strategico del Turismo per Roma Capitale d’Italia". Massima libertà e agevolazioni nell'apertura dibed&breakfast. Allontanamento degli ambulanti in determinate aree a vocazione turistica. Ripristinare le regole di civile convivenza e di decoro urbano nelle aree a vocazione turistica all’interno delle quali individuare zone con caratteriste di eccellenza. Rimarcare il principio per cui l’economia che si muove attorno ad un “Monumento” debba essere gestita direttamente dal pubblico. Revisione delle licenze di tutti gli ambulanti e dei camion bar. Incremento dei punti informazione.

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