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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lazio al quinto posto italiano per reati ambientali, l'allarme di Legambiente

Ai primi tre posti, le Regioni a tradizionale presenza mafiosa. Roma si classifica al primo posto regionale per numero di illeciti in quasi tutte le categorie. Alto anche il numero di illegalità nei confronti delle opere d'arte, con 148 furti nel 2014

Per il quarto anno consecutivo, il Lazio è la quinta Regione italiana per numero di reati ambientali, subito dopo le 'Regioni a presenza mafiosa'. Stesso piazzamento anche nella classifica nazionale della corruzione, con 26 inchieste aperte. Tra le province, quella che registra il maggior numero di illeciti, è Roma.

Il triste responso viene dal 'Dossier Ecomafie 2015' di Legambiente, presentato oggi alla casa del Jazz: a detta del dossier, nel corso del 2014 il Lazio ha accertato 2.255 infrazioni ambientali, 6,1 al giorno. Il 7,7%  delle infrazione di tutta Italia (erano il 7,1% nel 2013). Male anche Roma e provincia, che si classificano al 4° posto della classifica nazionale, con 1.053 infrazioni.

Principali protagonisti delle infrazioni continuano a rimanere il ciclo del cemento e quello dei rifiuti, che vedono il Lazio rispettivamente al quarto posto con 545 illeciti per abusivismo edilizio e 486, in aumento rispetto al 2013, per reati sul ciclo dei rifiuti. Lo scorso anno, le infrazioni erano state 392, che avevano portato la Regione al settimo posto nazionale.

In particolare, è Roma a confermarsi regina dell’illegalità laziale nell'ambito del ciclo dei rifiuti: nella capitale, infatti, gli illeciti sono saliti dai 229 del 2013 ai 255 del 2014, pari al 3,5% del totale. Qui, sulle 218 denunce dello scorso anno, ci sono stati 97 sequestri. Dopo Roma, seguono Latina con 140, Frosinone con 37, Viterbo con 28 e Rieti con 26. Per la capitale non va meglio nel ciclo del cemento, tradizionalmente colpito da infiltrazioni mafiose: anche qui, al primo posto si conferma proprio Roma, con 180 illegalità, che ricoprono - da sole - il 3,1% del totale. Sono stati 61 i sequestri romani dello scorso anno, dopo le 190 denunce. Dopo Roma, a breve distanza, Latina, in cui gli illeciti sono stati 173.  Alto anche il quantitativo di illeciti nel campo dell'edilizia urbana, con 198 reati accertati nel 2014.

"I dati sulle illegalità nel Lazio continuano ad essere allarmanti – ha commentato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – Soprattutto la capitale continua a contribuire in modo impressionante alla media nazionale e, nonostante la chiusura di Malagrotta ed il lieve miglioramento di livello di differenziata nelle province, il ciclo dei rifiuti continua ad essere protagonista di quasi 500 reati all’anno. Anche i numeri legati al ciclo del cemento che vedono Roma e Latina fortemente colpite, non lasciano dubbi e ci raccontano un territorio preso d’assalto dall’abusivismo edilizio e da diluvi di cemento e consumo di suolo che bisogna assolutamente fermare. A Roma e nel Lazio si esca dall’era dell’illecito e di Mafia Capitale, da anni denunciamo con i nostri dossier i numeri impressionanti degli ecoreati, adesso le indagini in corso siano l'occasione per creare un nuovo sussulto civile tra cittadini, associazioni e amministratori per aprire un varco indelebile di legalità nel futuro".

Grave la situazione laziale anche nel campo dei 561 illeciti contro la fauna e i 248 incendi dolosi. In quest'ultimo campo, in particolare, Roma ha registrato 14 infrazioni nello scorso anno, lo 0,5% del totale. Risultato che la porta a scendere al quarto posto regionale, dietro a Latina, con 150 incendi, e Frosinone, con 67.

Ma Roma non si salva nemmeno nel campo delle archeomafie, ovvero i crimini a danno delle opere d’arte e della storia. In questo campo, il Lazio è primo in assoluto sul piano nazionale, con 148 furti di opere d'arte, pari al 17,4% dei reati italiani.

"Per il quarto anno consecutivo il Lazio è quinto nella classifica nazionale degli ecoreati e tra i dati che emergono più preoccupanti ci sono, oltre a quelli tristemente tradizionali, gli illeciti a danno delle opere d’arte che mettono la nostra regione al primo posto in assoluto per questi crimini - ha concluso Scacchi – La Regione deve assolutamente mettere in campo specifici impegni per combattere i reati ambientali, a partire dall'istituzione della consulta regionale Ambiente e Legalità: bisogna infatti proteggere il Lazio dalle mire eco-mafiose per valorizzare al meglio lo straordinario patrimonio naturale, storico-culturale e archeologico del nostro territorio. Da quest’anno sarà decisiva per la lotta all’eco-criminalità la legge sugli ecoreati approvata lo scorso maggio, che può davvero dare una svolta alla lotta alle ecomafie se tutti, cittadini, istituzioni e associazioni, continueranno a tenere alta la guardia".

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