A Napoli tre amici hanno aperto un cocktail bar dedicato al viaggio
Hanno girato l’Europa con l'idea di tornare un giorno a Napoli per aprire un posto loro. E ci sono riusciti
Dietro le porte di questo nuovo locale napoletano, N’Express, ci sono tre ragazzi di 26 anni che si conoscono da sempre e hanno studiato e fatto pratica nel mondo della ristorazione in diversi Paesi europei. Viaggiando tra Londra, Barcellona ed Atene, uno si specializza come chef, anche nelle cucine di ristoranti di alta fascia, e due come bartender. A un certo punto si ritrovano quindi tutti a Londra dove iniziano a sognare un locale tutto loro, in cui sperimentare e divertirsi facendo divertire all’insegna delle contaminazioni, non solo tra culture e tradizioni gastronomiche, ma anche tra cibo e bevande. “Un locale pensato come una stazione, da cui partire per un viaggio alla scoperta di nuovi sapori, legati a particolari territori, senza mai dimenticare la propria provenienza” spiega Simone Di Domenico, uno dei due bartender.
L’apertura di N’express a Napoli
E così nasce N’express in via Lanzieri, zona inedita per la ristorazione, a ridosso della principale arteria di collegamento viario tra la periferia est e il cuore di Napoli, assolutamente non commerciale né di passaggio, lontana dalle rotte tradizionali del turismo partenopeo, eppure ricca di potenzialità. È infatti prospiciente l’Università Federico II e non troppo lontana dal Centro storico. Il cocktail bar prende vita in quella che era un’antica macelleria, di cui un’intelligente opera di recupero (in progress) ha conservato le travi di ferro con le carrucole e i ganci che tenevano la carne in lavorazione, e riporta a nuova vita il tufo di cui sono fatte le pareti, in una sorta di dialogo con l’esterno dove gli edifici ostentano il materiale partenopeo da costruzione per eccellenza, non per scelta ma perché cicatrice del tempo.
Cosa si mangia e cosa si beve da N’express
“Lo abbiamo chiamato N’express proprio per sottolineare l'idea di viaggio tra territori, culture e tradizioni”, racconta Giorgio Gargia, chef, anche lui 26 anni, di cui cinque trascorsi a Londra, dove appunto inizia a maturare l’idea di un locale contraddistinto da un melting pot di ingredienti e tradizioni, decisamente una sfida per una città come Napoli, saldamente legata alla propria tradizione enogastronomica.
“In carta ci sono otto cocktail, di cui quattro legati a filo doppio con uno dei piatti in menu” spiega Giovanni Cafiero, l’altro bartender. È il caso di una interessante rivisitazione della parmigiana di melanzane fatta da cannolo di parmigiano farcito con crema di melanzane, provola e pomodoro candito la cui polpa diventa la base per un originale Margarita arricchito con lo stesso olio al basilico che completa il piatto. Ancora più intrigante la polpettina di baccalà con salsa di yogurt che torna nel “n’express to Grecia” o il taco con maionese di friarielli e salsiccia servito con un Old fashioned a base di riduzione di Guinness e doppio Whisky irlandese e classico Bourbon. I drink classici partono da 7€; i cocktail della casa da 9€.