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Cronaca

Omicidio Alexandru Ivan, la vita di lusso dei Petrow. Corrum si difende: "Non ho sparato io"

Corum Petrow, arrestato per concorso in omicidio, è accusato insieme a suo cugino e altri complici, di aver partecipato alla morte del 14enne Alexandru. Abita nella zona di Rocca Cencia, vicino al luogo dove è stato ucciso il minorenne, nel lusso

Corrum Petrow si professa innocente. Dice di non essere lui l'uomo che ha sparato uccidendo Alexandru Ivan, il ragazzo morto a 14 anni nel parcheggio della stazione Pantano della Metro C. Ora è stato portato nel carcere di Rebibbia e presto potrebbe raggiungerlo anche uno dei suoi cugini, già identificato dai carabinieri che gli stanno dando la caccia. Con loro c'erano anche altri due uomini. Non è escluso che i tre possano adottare la stessa strategia del 24enne già arrestato ossia consegnarsi agli investigatori prima della cattura. 

Chi è Corrum Petrow

I Petrow sono un cognome noto tra le famiglie sinti ormai stanziali da tempo a Roma, soprattutto in provincia. Corrum Petrow, nello specifico, vive a Rocca Cencia. Avrebbero fatto i soldi con la vendita e il noleggio di auto, almeno stando a quanto professano sui social dove sono molto attivi. 

Non mancano infatti foto e video di ville e auto di lusso, orologi da migliaia di euro, mazzette da 50 e 200 euro nel frigorifero. Feste di compleanno con soldi contanti che avvolgono microfoni luccicanti, smoking, Rolex, sigari e champagne. E se su Facebook, dopo l'arresto, il profilo di Corrum Petrow è stato (momentaneamente?) oscurato, probabilmente da qualche familiare, su TikTok invece i video sono parecchi.

Tra questi anche diversi omaggi a Nicholas Brischetto, il ragazzo di Villaggio Falcone morto nell'incidente dello scorso 19 luglio 2022 sul grande raccordo anulare a 300 chilometri all'ora. Quando fu cancellato il murale omaggio in suo onore, Corrum Petrow lo ricordò così: "Anche se sei stato cancellato giù da un muro, tu sei sempre nel nostro cuore cugginone mio, lì ci rimarrai per sempre, e da li nessun potrà mai levarti".

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L'omaggio di parenti e amici sul luogo dell'omicidio del 14enne Alexandru Ivan

"Non ho sparato io"

Corrum Petrow abita con la compagna e la figlia in una delle ville che si trovano a Rocca Cencia. Non è l'unica abitazione di lusso, arredata con uno stile sfarzoso simile a quello diventato famoso per alcune operazioni contro i Casamonica con statue di leoni, oro e grate alle finestre, dove vivono i componenti della famiglia Petrow. Ville che i carabinieri della compagnia di Frascati hanno perquisito per trovare elementi che potessero portare all'autore dell'omicidio di Alexandru Ivan. Nel frattempo oggi è atteso l'interrogatorio di convalida del fermo per il 24enne. 

"Non ero a bordo dell'autovettura dalla quale è stato sparato", ha detto ai pm di Velletri e ai carabinieri Petrow. Secondo la difesa, rappresentata dall'avvocato Luca Guerra, i fatti darebbero ragione alla ricostruzione del suo assistito. Secondo quanto ricostruito dalla difesa, infatti, sarebbero tre le auto con a bordo i sinti che, nella notte tra venerdì e sabato, sono passati davanti al parcheggio della stazione Pantano. In una, come ricostruito, c'era anche il 24enne che avrebbe organizzato l'appuntamento con Tiberiu Maciuca, il patrigno di Alexandru e probabile bersaglio dei rivali. 

Secondo la linea difensiva, da quell'auto non sarebbero partiti i proiettili mortali che, invece, sarebbero stati esplosi da un'altra auto. Per chi indaga, invece, non sarebbe andata così e "non bisogna avvalorare la presenza di altre auto" sul luogo del delitto. Ora la parola andrà al gip per la convalida del fermo il 24enne.

VIDEO | La disperazione del padre di Alexandru

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Ricercato il cugino

Come detto c'è un altro identificato e ricercato, un cugino di Corrum, anche lui fa Petrow di cognome. Secondo fonti investigative, inoltre, non è escluso che possa essere stato proprio quest'ultimo a far fuoco. Il presunto sicario, infatti, sarebbe ricercato con l'accusa di omicidio, mentre il 24enne fermato è accusato di concorso in omicidio. Una svolta è attesa nelle prossime ore. Non è escluso che anche lui, essendo braccato, si possa consegnare ai carabinieri. 

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