La voce elettrica, amplificata dal megafono, rimbomba per tutto l’ateneo sotto un sole implacabile. Le gradinate bianche della facoltà di Giurisprudenza de La Sapienza sono gremite di persone. Studenti e lavoratori in assemblea, le braccia incrociate e gli sguardi rivolti verso la pipa dell’avvocato Carlo Guglielmi che interviene rompendo il leggero brusio della routine universitaria. Lo striscione appeso è eloquente: “Appalti uguale discriminazioni e sfruttamento”. Firmato Cobas, lavoro privato.
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