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Politica Tiburtino / Via degli Aromi

Pietralata, i contrari allo stadio della Roma sull'avvio dei carotaggi: "Fatto un solo buco, hanno paura dell'ospedale"

Gli attivisti contestano le modalità con le quali la polizia locale ha permesso ai tecnici e macchinari dell'As Roma di accedere nell'area dove dovrebbe sorgere la futura casa dei giallorossi

“Hanno scavato un solo buco. Vogliono far vedere che ci sono i lavori perché la vicenda del Policlinico potrebbe far saltare tutto”. Ne sono convinti gli attivisti del Coordinamento Si al parco, si all’ospedale, no allo stadio, presenti, con una quindicina di elementi, la mattina di giovedì 21 marzo su via degli Aromi, a Pietralata. Erano lì per testimoniare quanto stava accadendo all’interno dell’area dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma. I tecnici della società giallorossa, “scortati” da agenti della polizia locale, hanno avviato i carotaggi per studiare il terreno che ospiterà l’impianto.

Paura dell’ospedale

Secondo il comitato, la possibilità che nell’area di Pietralata venga realizzata la nuova sede del Policlinico Umberto I ha spaventato il Campidoglio. Del resto, un’opera esclude l’altra visto che sarebbe quasi impossibile far coesistere una nuova realtà ospedaliera con uno stadio di calcio. Per i consiglieri regionali del Pd Massimiliano Valeriani ed Emanuela Droghei, ad esempio, l'idea di collocare il nuovo Umberto I a Pietralata sarebbe sbagliata e, per questo, hanno già presentato un'interrogazione al governatore del Lazio Francesco Rocca, promotore dell'idea.

Tempi stretti

Gualtieri ha promesso invece l’inaugurazione dell’impianto nel 2027 e non serve essere degli esperti di ingegneria per capire che i tempi sono già molto stretti. Così, secondo quanto ricostruito dal comitato, “martedì 19 marzo avrebbe avuto luogo una riunione d’urgenza, indetta in serata dal sindaco di (As) Roma Capitale, Roberto Gualtieri presso i suoi uffici, alla quale sembra abbia preso parte il gotha dei diversi dipartimenti ed uffici coinvolti progetto Stadio della Roma a Pietralata”. Durante la riunione si sarebbe “dato mandato ai suddetti uffici di garantire la massima “disponibilità” per velocizzare tutti gli ulteriori passaggi, costi quel che costi”.

Sopralluogo mercoledì 20

Così, il giorno prima dell’avvio dei carotaggi, mercoledì 20, c’è stato “un tentativo di azione di forza da parte del Comune di Roma, giunto e rappresentato in gran numero davanti un cancello di un’attività commerciale di via degli Aromi, la cui area rientra nel perimetro dei sondaggi geognostici necessari alla progettazione dell’impianto. Alla presenza del neo comandante generale del corpo di polizia locale di Roma Capitale, De Sclavis, del capo di gabinetto Stancanelli, del funzionario dell’ufficio tecnico del IV Municipio Bevilacqua e di circa una trentina di persone, tra uomini e donne della polizia locale ed incaricati della As Roma, sono iniziate le “operazioni” di persuasione nei confronti dei titolari dell’attività, rei a detta degli uffici tecnici, di non consentire l’accesso a queste aree, oltretutto legalmente detenute dagli stessi”.

Così, “dopo aver prima “minacciato” di abbattere il cancello posto a chiusura dell’area, rendendosi poi conto dell’abnorme forzatura che sarebbe stata messa in atto, e dopo varie promesse e tentativi di convincimento, questa azione si è conclusa con un nulla di fatto ed un rinvio alla risoluzione della vertenza” alla giornata di giovedì.

I carotaggi

Così, come abbiamo raccontato su RomaToday, i tecnici dell’As Roma si sono ripresentati il giorno dopo, giovedì 21 marzo, scortati dalla polizia locale. I vigili hanno spiegato come la loro presenza servisse per controllare e contenere eventuali azioni di protesta dei contrari allo stadio. “Abbiamo quindi assistito alla dimostrazione di come la cosa pubblica sia messa al servizio di un interesse esclusivamente privato – raccontano i cittadini presenti su via degli Aromi - anche se a svantaggio di un’attività economica regolarmente operante e fonte di sopravvivenza per diverse famiglie: Per consentire l’accesso ai macchinari necessari per effettuare le operazioni, nonostante la mancata autorizzazione ad accedere da parte dei gestori dell’attività, i referenti del corpo di polizia locale hanno infatti redatto un verbale di accesso, non sottoscritto dagli aventi diritto”.

I macchinari, così, sono potuti entrare per avviare le loro operazioni. “Hanno fatto un solo buco – dicono ancora gli attivisti – vogliono solo far vedere che qualcosa si muove nell’area per scongiurare la realizzazione del Policlinico” sostengono. In merito alla “scorta” della polizia locale per eventuali contestazioni, “specifichiamo che non c’è stata nessuna contestazione e che i cittadini erano presenti esclusivamente in veste di testimoni di quanto è accaduto senza mai interferire né verbalmente né fisicamente con le operazioni in atto”.

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