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Patrizia Prestipino

Patrizia Prestipino

A cura di Patrizia Prestipino

Lettera aperta ai militanti romani del Pd

Cari dem, indecisi o delusi che siate,

Mi rivolgo a voi che siete la radice più profonda della nostra storia vicina e lontana. So come vi sentite al via di questa complessa e faticosa campagna elettorale che ancora non finisce di stupirci, perché quello che provate voi è lo stesso che ho provato anche io: paura, smarrimento, rabbia , sconforto per quanto accaduto a casa nostra all'ombra del cupolone. E forse è il momento di analizzare a mente lucida le cose e chiederci da dove ripartire davvero.

Ma prima bisogna  scrollarsi di dosso l'amarezza che offusca la mente e il senso di delusione che indebolisce il cuore e le membra. E avviare un nuovo percorso politico per la nostra città. Anche sapendo che sarà pieno di sensi unici e di salite lunghe e ripide. Non ascoltate gufi e grilli parlanti. Ma fate prevalere su tutto le vostre passioni e la vostra verginità politica.

Perché in tanti siamo gente onesta e innamorata della bella politica e di Roma. E siamo di gran lunga migliori di tanti  nostri dirigenti, che raramente hanno abbassato lo sguardo verso queste braccia forti e questa granitica pazienza. La nebbia, prima o poi, si diraderà all'orizzonte. E con essa , spero, i pensieri critici e lamentosi che leggo qui su tante bacheche, o direttamente nei vostri occhi.

PER ASPERA AD ASTRA , dicevano i nostri antenati. Allora spalle dritte e cuori alti miei cari : qui c'è una città da far tornare insieme a Roberto Giachetti : la nostra.

Lettera aperta ai militanti romani del Pd

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