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A teatro con Francesca

A teatro con Francesca

A cura di Francesca Ragno

Nemico di Classe di Nigel Williams in scena al Teatro Italia di Roma

A 26 anni dalla prima messa in scena italiana la The Kitchen Company ripropone questo testo duro, difficile ma quanto mai attuale



The Kitchen Company è una nuova Compagnia teatrale nata dalla volontà di Massimo Chiesa, impresario teatrale che, dopo aver prodotto per 20 anni spettacoli interpretati da artisti prestigiosi come Sergio Castellitto, Stefano Accorsi, Claudia Cardinale, Nancy Brilli, Stefania Sandrelli, Alessandro Gassman, Paolo Villaggio, Claudio Bisio, Luca Barbareschi, Claudia Gerini, Ricky Tognazzi e molti altri, ha deciso di puntare tutto su una quarantina di attori molto giovani e preparati (quasi tutti diplomati all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e con un’età media di 25 anni).

Questa nuova stagione teatrale ha segnato l’avvio della tournée della The Kitchen Company.
Nata esattamente un anno fa, la compagnia ha intrapreso una strada ardua per il contesto storico in cui stiamo vivendo ma già ricca di soddisfazioni.
Dopo il successo recentemente ottenuto con “The Kitchen” a Milano, Roma e Lugano la Compagnia rientrerà nella città capitolina - dal 16 Febbraio al 7 Marzo 2010 al Teatro Italia -portando in scena un testo difficile, duro: Nemico di Classe di Nigel Williams.
Si tratta di un testo messo in scena per la prima volta in Italia nel 1983 al Teatro dell’Elfo da Elio De Capitani (con dei giovanissimi Claudio Bisio, Paolo Rossi, Antonio Catania, Riccardo Bini, Sebastiano Filocamo e lo stesso De Capitani) e che oggi Massimo Chiesa e sette giovani attori della The Kitchen Company cercano di riproporre e riattualizzare.

Nemico di Classe
racconta alcune ore di sei ragazzi chiusi dentro un’aula di una scuola di periferia di una grande città. Sono abbandonati, sono isolati dal mondo, sono soli, in attesa dell’arrivo di qualcuno che li possa salvare e introdurre nella vita… ma sono anche loro stessi che vogliono emarginarsi. Sono sei ragazzi isolati in uno spazio ben delimitato che fa emergere con forza le tensioni, le urla, la cattiveria, la violenza unita a una profonda umanità.
Questi sei giovani sono i ragazzi della V C: indomabile, teppistica, violenta, distruttiva, annoiata, con un’evidente compiacimento per questa loro condizione; una classe dove i banchi sono rovesciati creano delle barricate, i muri imbrattati, un luogo all’interno del quale nessun professore ha potuto resistere. La scuola, al di fuori di quest’aula, prosegue nella sua normalità mentre la V C resta abbandonata a se stessa in attesa di un insegnate che, probabilmente, non arriverà mai: l’azione si svolge in questa attesa. I ragazzi aspettano qualcuno che porti loro la conoscenza di cui hanno bisogno, che non è soltanto quella dei libri, prestabilita, è qualcosa di più e di diverso. È in questa attesa che decidono di organizzarsi e autogestirsi provando a insegnarsi da soli qualcosa che gli sia utile, qualcosa che sia loro.
Uno spettacolo denso che emerge per la sua violenza, per la sua crudezza di linguaggio e di gesto, per i suoi significati  ma soprattutto per i suoi rimandi a una realtà talmente contemporanea da rendere questo testo, questo spettacolo quanto mai attuale.

Come spiega il regista Massimo Chiesa, questi giovani “sono annoiati, sono violenti, sono i ragazzi di Nettuno che per noia decidono di dare fuoco ad un immigrato indiano, sono anche quei ragazzi che violentano una ragazza nei bagni la notte di capodanno, sono quei ragazzi che torturano un ragazzo down e riprendono tutto con il telefonino, sono quei ragazzi che bevono e si strafanno durante i sabato notte. Sono ragazzi che non riescono proprio a vedere un futuro.
Nemico di Classe è un grido di allarme contro questa demenziale violenza, contro questo dilagante razzismo, contro l’ignoranza del ragazzino di periferia e contro la stessa ignoranza di alcuni politici della nostra Repubblica. Questi sei ragazzi non sono degli eroi, sono dei poveretti senza futuro.”

Ma questa piece non comprende solo violenza e rabbia il tutto è velato da sarcasmo e umorismo capace di far ridere e sorridere lo spettatore; uno spettacolo ricco in grado di creare momenti di tensione, momenti di vuoto, momenti comici e poetici.
Uno spettacolo che divertirà il pubblico lasciandolo alla fine senza respiro.

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