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Arcacci, il quartiere dei blackout. Da 10 giorni aziende in ginocchio e cittadini con la vita azzerata

La zona è interessata da continui blackout iniziati il 10 luglio

C’è la tabaccheria che non vende più la merce, la farmacia ormai deserta perché senza internet, così come l’enorme negozio di ferramenta. Senza contare, ovviamente, tutti i disagi dei comuni cittadini. Anche questa mattina è mancata la corrente elettrica nella borgata Arcacci, più precisamente nel quadrante compreso tra via Torrenova, via Bitonto, via Terlizzi e via Monopoli. A causa, probabilmente, di un guasto ad una centralina elettrica, alcune abitazioni ed attività commerciali convivono, ormai dal 10 luglio, con continui distacchi della corrente elettrica. Tra malati che devono buttare i loro farmaci salvavita e attività commerciali in ginocchio, le persone della zona sono ormai esasperate.

I blackout

I continui blackout della zona non hanno nulla a che vedere con i problemi registrati in altre zone di Roma, legati soprattutto all’eccessiva richiesta di consumi. Nel caso di via Torrenova, tutto nascerebbe da un danno alla centralina di via Terlizzi. Condizionale d’obbligo perché come hanno raccontato gli stessi residenti a RomaToday, su questo l’ente gestore, Areti, non è mai stato chiaro. L’unica cosa certa è che il 10 luglio l’elettricità è mancata dalle 15 alle 2 di notte. Mercoledì 12 luglio il blackout c’è stato dalle 15:45 alle 2 di notte, lunedì 17 luglio dalle 14 alle 20:30, martedì 18 luglio dalle 14:30 all’una e mercoledì 19 luglio la corrente è sparita dalle 11 del mattino fino alle 2 di notte. Oggi, giovedì 20 luglio, luci spente dalle 11 alle 13:30.

La farmacia Arcacci

Su via di Torrenova 419 c’è la storica farmacia Arcacci, del dottor Lucio Monte: “Fortunatamente siamo riusciti a salvare i farmaci da frigo ma solo perché abbiamo un gruppo elettrogeno di emergenza – spiega Monte a RomaToday – il macchinario, dopo un po’di tempo, a causa del calore, si blocca e si spegne. Il problema principale, però, riguarda il servizio che non riusciamo ad offrire”. Oggi, infatti, nelle farmacie è tutto informatizzato e collegato alla rete internet: “Parliamo di una vera e propria interruzione di pubblico servizio – riprende il dottore e titolare della farmacia - la nostra attività è praticamente ferma. Quando non c’è la corrente non possiamo fare entrare la gente visto che non c’è l’aria condizionata. Stimiamo, per i mancati ingressi, una perdita di circa mille e 500 – 2 mila euro al giorno. Ho scritto già per chiedere i danni ma quello che mi fa stare male è l’interruzione del servizio. Non riesco a pensare, ad esempio, agli anziani che vengono da noi, con questo caldo, e poi sono costretti ad andare da un’altra parte. Sto male per loro”.

La tabaccheria Rizzo

È interessata dai blackout anche via Bitonto, dove sorge, al civico 13, la tabaccheria gestita da Patrizia. “Non riesco a vendere la merce e i clienti stanno sparendo – ci racconta – il distributore automatico di sigarette non funziona praticamente mai. Solo la scorsa settimana ci sono stati tre giorni di blackout il pomeriggio, per me così è impossibile andare avanti. Mi si è danneggiata anche la saracinesca blindata. Questa, infatti, è elettrica ed ho dovuto alzarla ed abbassarla a mano ed ora si è rovinata. Sono 50 anni che c’è questa attività e una cosa del genere non era mai accaduta”. Patrizia non ha problemi solo legati alla sfera commerciale: “Mia mamma sta male ed è allettata. Vive in casa, senza aria condizionata. Il letto antidecubito si è sgonfiato e senza elettricità non si può rigonfiare. Non solo, l’altro giorno la corrente è andata via quando il letto elettrico era sollevato e lei è dovuta restare così. La cosa peggiore è che nessuno riesce a darti una risposta”.

La ferramenta Angelini

Su via di Torrenova 435 c’è poi la ferramenta Angelini, uno store immenso che rifornisce aziende e privati. Anche qui stessa storia: senza elettricità lavorare è diventato impossibile. “Senza internet non possiamo fare ordini – ci spiegano i proprietari – abbiamo un gruppo di continuità che regge per qualche ora. C’è il problema principale, poi, legato alla salute dei lavoratori che lavorano senza aria condizionata. Ovviamente c’è pochissima gente perché ha saputo di questi problemi e, comunque, senza corrente le casse non funzionano. Facciamo fatture e scontrini a mano. I danni? Li stiamo quantificando. Abbiamo già fatto due diffide e ieri abbiamo anche presentato una denuncia ai carabinieri contro Areti”.  

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