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Residence, la Giunta approva la delibera: 'buono casa' fino al 20 marzo

La squadra di Virginia Raggi ha approvato la delibera che regola la chiusura dei Caat entro il 2018. Tra le misure, anche un Piano alternativo per i soggetti più fragili

Sulla chiusura dei residence per l'emegenza abitativa, l'amministrazione guidata da Virginia Raggi conferma la strada avviata in era Marino. Rallentano i tempi, l'operazione dovrebbe essere conclusa nel 2018. Si aprono nuovamente i termini per richiedere il buono casa, fino al 20 marzo. Non manca una novità: trovare soluzioni alternative al contributo all'affitto, fino ad oggi scelta praticamente obbligatoria pena l'esclusione dal diritto all'assistenza alloggiativa, per i soggetti in condizioni di fragilità sociale come minorenni, disabili e anziani. Sul punto, si saprà qualcosa di più entro il 30 giugno, data entro la quale la Giunta capitolina si è posta l'obiettivo di approvare un 'Piano generale assistenziale alternativo ai residence' per tali soggetti. Nel frattempo queste persone verranno trasferite nei Caat (Centri di assistenza alloggiativa temporanea) la cui chiusura è posticipata al 2018. Sono queste, in sintesi, le misure contenute in una delibera approvata ieri dalla Giunta capitolina. 

I TEMPI - Se la chiusura è prevista entro il 2018, il nuovo piano operativo prevede per il 2017, come obiettivo minimo, la dismissione di 250 alloggi. Come spiega in una nota il Campidoglio, il taglio produrrà un risparmio per le casse capitoline stimato in oltre 3 milioni di euro l’anno.
 
RIAPERTI I TERMINI DEL BUONO CASA - Dopo una prima proroga fino al 31 gennaio, la Giunta capitolina ha deciso di riaprire i termini per la presentazione delle richieste per il “Buono Casa”, erogato dal Campidoglio a favore degli aventi diritto che stipulino contratti di locazione per immobili privati. Una buona notizia per tutti coloro che, per vari motivi, non sono riusciti a presentare in tempo la domanda rimanendo così esclusi dall'assistenza alloggiativa. Specifica una nota: "I nuclei familiari attualmente residenti nei Caat, che non abbiano già provveduto in passato, potranno avanzare le richieste entro il 20 marzo 2017 purché prima dello stesso termine abbiano anche proposto domanda per l’assegnazione di alloggio Erp".

BUONO CASA E ALLOGGI ERP - "Successivamente si provvederà all’assegnazione degli alloggi Erp nei confronti di coloro che risultano utilmente collocati nelle graduatorie e alla concessione del “Buono Casa” per chi possiede i relativi requisiti" continua poi il Campidoglio, senza specificare però i parametri in base ai quali verranno selezionati i nuclei familiari che avranno diritto ad una casa popolare. "Tutti gli altri perderanno il diritto all’assistenza alloggiativa e la stessa decadenza è prevista anche nei confronti di tutti i nuclei familiari che risultino occupanti illegittimi di alloggio Erp o non abbiano presentato domanda per la sua assegnazione entro il nuovo termine fissato".

ELENCO OPERATORI DEL SETTORE IMMOBILIARE - "Per facilitare il reperimento di abitazioni private, entro lo stesso 20 marzo verrà istituito un Elenco pubblico degli operatori del settore immobiliare, comprese le associazioni rappresentative dei piccoli proprietari immobiliari, che abbiano espresso una manifestazione d’interesse a mettere a disposizione immobili da destinare a contratti di locazione diretta assistita dall’istituto del c.d. “Buono casa”, restando comunque salva la possibilità del singolo cittadino proprietario di abitazioni di offrire la propria disponibilità locativa a prescindere dall’iscrizione nel predetto Elenco" si legge ancora. Sul punto, gli inquilini dei Caat hanno denunciato più volte la difficoltà nel trovare proprietari di casa disponibili ad affittare abitazioni con la sola garanzia del contributo pubblico. 

VIDEO - La protesta degli inquilini: "Dove finiremo?"

PIANO ALTERNATIVO - La delibera prevede, infine, "che entro il 30 giugno prossimo venga redatto e sottoposto all’approvazione della giunta un Piano generale assistenziale alternativo ai residence per l’accoglienza di soggetti in condizioni di fragilità sociale (come minorenni, disabili e anziani). Fino ad allora, per i nuclei familiari valutati in condizioni di fragilità, da parte dei servizi sociali territoriali, verrà disposto il trasferimento dai Caat in dismissione verso quelli la cui chiusura è prevista nel 2018". Inizialmente anche l'amministrazione Marino prevedeva una misura alternativa al buono casa, i cosiddetti Saat (Servizio di assistenza alloggiativa temporanea). Vere e proprie case, in totale 1020, affittate dal Comune a costi ridotti rispetto i residence, destinati alle persone in condizioni di "estremo disagio abitativo". Il bando andò deserto e il progetto dei Saat naufragò lasciando come unica alternativa il 'buono casa'. 
 
GLI ASSESSORI - “Con questa delibera" spiegano l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale, Laura Baldassarre, e l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Andrea Mazzillo, che si dividono le deleghe all'abitare "l’amministrazione capitolina comincia a mettere ordine nel settore delle politiche abitative, per porre definitivamente fine alla lunga stagione dell’‘emergenza’ che ha prodotto fenomeni di illegalità diffusa. La nostra azione, anche con i provvedimenti che adotteremo in futuro, sarà dunque ispirata al ripristino della legalità, per rispondere alle esigenze di chi ha davvero diritto a un alloggio pubblico e per contrastare la pratica delle occupazioni abusive da parte di chi non possiede i requisiti previsti per l’assistenza alloggiativa. Allo stesso tempo, però, tale priorità non potrà ignorare le necessità di tutela dei soggetti più fragili, le cui condizioni vanno sempre valutate se si intende costruire una comunità più equa e solidale”.

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