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Addio ai residence, l'assistenza temporanea sarà nelle case: al via la gara per 1020 alloggi

Presentato in Campidoglio il Saat: il Servizio di assistenza alloggiativa temporanea. 1020 appartamenti che verranno assegnati a famiglie con forte disagio abitativo e sociale. La spesa totale dal 2016 passa da 41 a 27 milioni di euro circa

Dai Caat ai Saat. Sembra solo un gioco di sigle e invece è il passaggio “storico”, per usare le parole dell'assessore alle Politiche Abitative Francesca Danese, dai Centri di assistenza abitativa temporanea, meglio conosciuti come residence per l'emergenza abitativa, al nuovo Servizio di assistenza alloggiativa temporanea. 1020 appartamenti destinati a famiglie “in condizioni di estremo disagio abitativo” che saranno diffusi su tutto il territorio comunale. Per reperirli l'amministrazione capitolina ha indetto un bando europeo, che diventerà effettivo dal 1 gennaio 2016 e con una copertura fino al 31 dicembre 2017. Tutti i residence attualmente aperti, nei piani del Campidoglio, “chiuderanno entro il primo gennaio 2016 tranne quattro strutture che hanno i contratti in scadenza al 2018”.

L'operazione è stata presentata questa mattina dal sindaco Ignazio Marino, dall'assessore Danese e dal direttore del Dipartimento politiche abitative commenta Luigi Ciminelli nella sala della Piccola Protomoteca in Campidoglio. “Oggi mettiamo in atto un cambio epocale che ci porterà a chiudere per sempre con un modo sbagliato di gestire l'emergenza abitativa che fino ad oggi ha arricchito solo i proprietari degli immobili” il commento del sindaco. “Le persone erano ospitate in edifici fatiscenti, dei veri e propri lagher, mentre con questo bando daremo un'opportunità dignitosa a queste famiglie”. 

I NUOVI ALLOGGICon il bando di gara l'amministrazione punta a reperire 1020 alloggi di edilizia residenziale pubblica, divisi in quattro lotti, di recente costruzione, di diverse tipologie e metrature, per un numero massimo di 26 alloggi. In particolare: 290 appartamenti saranno destinati per nuclei familiari di 1-2 componenti; 400 ospiteranno famiglie con 2-3 componenti; 250 saranno per nuclei di 4-5 componenti e infine 60 alloggi per nuclei familiari superiori a 5 componenti. Per ogni singola struttura è stato imposto il limite massimo di 60 appartamenti, senza quindi arrivare a concentrare, come avveniva per i residence, anche 120 nuclei. “Saranno case vere e proprie e non ex uffici a cui è stata modificata la destinazione d'uso. Non verranno più serviti i pasti e, per esempio, non verrà più richiesta la carta d'identità per accedere alla struttura” ha specificato l'assessore. Al servizio di guardiania rimarranno compiti da 'reception' quali la custodia dell'immobile, il censimento delle famiglie ospitate, il monitoraggio degli spazi comuni, pulizia e giardinaggio. Le utenze saranno a carico delle famiglie. 

IL PIANO PERSONALIZZATO – Non solo un tetto sulla testa. Con il Saat l'amministrazione capitolina prevede anche di coinvolgere il Servizio Sociale territoriale per elaborare per ogni nucleo un 'Piano di autonomia individuale' (Pai), volto al superamento dell'assistenza alloggiativa. Per i soggetti già seguiti dai servizi sociali, la permanenza negli alloggi sarà vincolata ai Pai. 

CHI PUO' ACCEDERE AGLI ALLOGGI – Agli alloggi si accederà avanzando specifica richiesta al Dipartimento Politiche Abitative, in viale Pasteur 1. I destinatari del servizio non sono solo soggetti economicamente deboli e quindi impossibilitati ad accedere a un alloggio ai prezzi del libero mercato. A pesare saranno anche specifiche fragilità. Avranno i requisiti persone anziane e non autosufficienti con redditi minimi, persone che versano in situazioni di estrema urgenza, nuclei ad alto rischio di emarginazione. Potranno presentare domanda anche coloro che oggi vivono nei residence ma non possono accedere al buono casa. Le richieste verranno ammesse solo dopo la verifica dei requisiti di ogni richiedente, compresi gli attuali inquilini dei residence. Tra le novità il fatto che gli uffici competenti si serviranno dell'ausilio della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Roma Capitale. "Via i furbetti che non hanno diritto all'assistenza" ha ribadito il sindaco. I nuclei in assistenza alloggiativa mantengono inalterati i diritti all’assegnazione della casa popolare. “Il servizio offerto infatti è inteso come temporaneo” ha spiegato Danese. “Ognuna di queste famiglie deve fare richiesta per un alloggio popolare” ha specificato Danese. 

LA GARA EUROPEA E I RISPARMILa fornitura del servizio sarà assegnata tramite bando europeo con un importo a base di gara di 25 milioni e mezzo di euro (25.532.193,68 euro) con una copertura fino al 31 dicembre 2017. “La gara permetterà un risparmio di 13 milioni di euro” ha spiegato il sindaco. “Si passa infatti dai 41 milioni di euro che venivano spesi ogni anno per il sistema dei residence a 27 milioni di euro all'anno (che comprendono il 'pacchetto' per l'emergenza abitativa tra cui il Saat e il buono casa ndr)”. I 13 milioni di euro tagliati non verranno reinvestiti per le spese annuali destinate all'emergenza abitativa. Ha spiegato Danese: “1 milione di euro verrà destinato alle politiche sociali nei municipi mentre con i risparmi del 2016 e 2017 arriveremo quasi a coprire le spese per il 2018”.

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