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Venerdì, 26 Aprile 2024
De Magna e beve

Ristoranti, cambia tutto: si chiude e si incrementa il delivery

Dopo il decreto #iorestoacasa, le misure sono ancora più strette e alcuni ristoranti scelgono di chiudere. Ma, per offrire un servizio ai cittadini, si incrementa la consegna a domicilio

Cambia tutto. La distanza di un metro e l'igienizzazione degli ambienti non basta più. Nel giro di poche ore tutti i ristoranti e i bar d'Italia hanno ricevuto nuove importanti indicazioni: a partire da oggi - 10 marzo - dovranno chiudere alle 18. 

Un disagio che colpisce soprattutto coloro che lavoravano principalmente (o unicamente) dall'ora dell'aperitivo in poi, ma una decisione inevitabile, visto il nuovo decreto "Io resto a casa" emanato dal presidente del Consiglio Conte nella sera del 9 marzo.

Le nuove disposizioni governative, però, portano in molti ad abbassare la saracinesca e ad andare in ferie forzate per un periodo che i ristoratori sperano essere il più breve possibile.

"Cari amici - scrive il ristorante Qvinto - in questo momento difficile il nostro buonsenso e il rispetto che proviamo per voi e per i nostri dipendenti, ci impone di prenderci una piccola pausa. Da oggi e fino al 17 marzo il ristorante resterà chiuso".

E' solo uno dei tanti commenti che in queste ore si leggono sulle pagine social di ristoranti e bar, dal centro alla periferia.

A chiudere anche Seu Pizza Illuminati, che in un primo momento aveva pensato di attivare il servizio take away ma che, a seguito dell'emissione del nuovo decreto - ha scelto di chiudere. Stessa sorte per la Pizza di Pier Daniele Seu al Mercato Centrale. 

"Il Marchese si prende un periodo di pausa - si legge ancora sui social di un altro noto ristorante del centro storico - lo fa nel rispetto di tutti voi. Il buonsenso stavolta deve superare anche i decreti che si stanno susseguendo. E purtroppo anche la nostra e la vostra voglia di normalità".

"Oggi è il giorno più brutto della mia vita - dice ancora Marco Pucciotti, imprenditore romano con tanti locali a Roma, tra cui Eufrosino e A Rota Pizzeria appena aperti - mi costringono a chiudere tutte le mie dieci aziende italiane per un mese, con tutto quello che ne consegue. [...] Ai miei dipendenti, ai miei soci va il mio pensiero".

Hanno chiuso anche Barbieri, Archivolto, Dao, Roots, Alfredo alla scrofa, Osteria Fratelli Mori, Sushisen, Mavi, Amelia Bistrot, Trattoria Pennestri, Jackie O’, Sogno Autarchico, Bencò, Osteria dell'Ingegno,Molto e sono soltanto alcune delle numerose realtà costrette a prendere questa triste decisione, perché non sembra esistere alternativa. Regna la confusione e la paura nel mondo della ristorazione romana e italiana, appesa ad un filo come tante altre attività commerciali del momento.

Coronavirus, i ristoranti attivano e intensificano il delivery

C'è anche chi cerca di evitare in tutti i modi la crisi, intensificando - in questo tempo di emergenza - il servizio delivery. E' il caso, ad esempio di Tuk Tuk Ride, Brado, Elettroforno, Mama Poke, The Gipsy Bar che continuano a prendere ordinazioni per consegna a domicilio. 

C'è anche chi cerca di regalare una piacevole atmosfera ai romani in questo tempo, come Magazzino Scipioni, wine bar enoteca con cucina che ha lanciato l'iniziativa sui suoi social: "Siamo chiusi, ma l'atmosfera di Magazzino Scipioni la possiamo portare nelle vostre case! Sfogliate la lista e scegliete i vini che vi piacciono di più. Per voi, clieni affezionati, sono tutti scontati del 20%. Per ordini superiori a 60 euro la consegna a domicilio è gratuita".

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