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Trieste Trieste / Largo di Villa Bianca

Ex clinica Villa Bianca, il Tar “congela” la discussione fino ad aprile 2024

Il 18 ottobre i giudici hanno valutato la questione come impegnativa e delicata, ritenendo opportuno rimandare di sei mesi. Il comitato ricorrente: "A nostro avviso ora si fermerà tutto"

Prima la protesta tutta cittadina coordinata da un comitato di residenti, poi i dubbi di una parte della politica locale e romana targata Pd, in seguito la presentazione di un ricorso, infine le mani avanti dell'assessore capitolino Maurizio Veloccia e come "ciliegina" sulla torta la decisione del Tar del Lazio di rimandare la discussione di sei mesi. La strada per il fondo Green Stone, verso la realizzazione di nuove palazzine al quartiere Nemorense, si fa più impervia. 

La decisione del Tar sul ricorso contro le palazzine

Il 18 ottobre i giudici amministrativi si sarebbero dovuti esprimere sul ricorso del comitato Villa Bianca, affiancato dal circolo Pd Trieste-Salario, contro il progetto di edificazione previsto nell'area dell'ex clinica privata Villa Bianca, nell'omonima piazza, proprio di fronte al parco Virgiliano. Per gli abitanti, sono troppi i metri cubi in più rispetto al costruito originale, troppo l'impatto demografico sul quartiere già popoloso e soffocato dal traffico. Alla presenza dell'avvocato del comitato, della Regione Lazio, di Roma Capitale e del team di legali della proprietà dell'area, i togati hanno deciso di non decidere. La discussione è stata rinviata di sei mesi, 17 aprile 2024, perché la questione è "troppo impegnativa e delicata" per essere sciolta in quella sessione. 

Cosa succederà nei prossimi mesi

Una decisione che di fatto potrebbe congelare il cantiere e ogni mossa anche amministrativa. I proponenti del progetto, infatti, sono in attesa ormai da un anno di ottenere l'ok alla variante urbanistica al progetto da parte del Comune. La "melina" dei giudici, che evidentemente vogliono approfondire le carte e prepararsi bene sul tema, potrebbe a sua volta spingere la politica a prendere tempo. D'altronde già Veloccia, assessore all'urbanistica di Roma Capitale, pochi giorni fa aveva annunciato di essere disposto "a bloccare tutto in autotutela se l'istruttoria dovesse risultare non corretta". Non una frase di poco conto. Perché significa che la sicurezza totale non c'è: la giunta di centrosinistra non mette la mano sul fuoco su passaggi amministrativi avvenuti in tempi precedenti, quasi remoti. 

"A nostro avviso si ferma tutto"

"Il Tar ha detto che la questione è impegnativa e delicata - commenta, confermando, il presidente del comitato Villa Bianca Carlo Merli - quindi ha rinviato alla prima sessione possibile, ad aprile, per una discussione nel merito. A mio avviso quindi si ferma tutto. Da adesso in poi possono accadere molte cose ancora. Le nostre tesi evidentemente sono state ritenute valide. Anche quanto detto da Veloccia è rilevante, per me ha una sua importanza, una sua gravità".  

Il Pd: "Una buona notizia"

"La sezione del Pd Trieste Salario ha accolto il provvedimento del Tar come una buona notizia - aggiungono dal circolo territoriale del segretario Paolo Maccario - perché evidenzia la  complessità e la rilevanza della vicenda. In attesa della decisione che verrà presa ad aprile auspichiamo che, a lavori fermi, le criticità che abbiamo evidenziato con le altre associazioni e comitati del territorio del II municipio, continuino a essere prese in considerazione dall'assessorato competente in positiva collaborazione a tutela dell'interesse pubblico. In ogni caso continueremo tutti insieme a tenere alta l'attenzione sulla vicenda".

Anche dalla lista Calenda Sindaco arriva un commento da parte della capogruppo capitolina Flavia De Gregorio e della collega municipale Marinella Inguscio, che sul permesso di costruire rilasciato a Villa Bianca aveva presentato anche una richiesta di accesso agli atti: "Il Comune non assuma decisioni in contrasto con l'interesse dei residenti - dichiarano -. In attesa dell'udienza del 17 aprile 2024 noi continueremo a vigilare. Noi ci auguriamo che l’amministrazione capitolina non faccia passi falsi in attesa del pronunciamento dei giudici".

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