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Rifiuti, Ama si difende: "Abbiamo lavorato, a chiudere per ferie sono gli stabilimenti del Nord"

La municipalizzata risponde agli attacchi del Campidoglio. "In strada tutto il parco mezzi e personale possibile, ma la filiera impiantistica del Nord Italia è ferma nei giorni di festa"

La giunta attacca, Ama si difende. Il disastro differenziata, seppur con avvisaglie ben prima delle feste, ha trasformato Roma tra Natale e Capodanno nella 'discarica eterna', mandando su tutte le furie l'amministrazione capitolina. Da ore a palazzo Senatorio le attribuzioni di colpa sono più che esplicite.

L'ultima di ieri è dell'assessore Estella Marino: "Il personale è male organizzato, metà è in ferie". Giorni fa diceva: "C'è qualcuno che rema contro dall'interno". E ancora "Il vero problema è quello dell'organizzazione del lavoro". 

Già, ma in quali altre città il personale va in ferie e il sistema di raccolta rifiuti va in tilt? L'Ama dà un'altra spiegazione, smarcandosi dalle colpe attribuite agli operatori stradali. Il problema sarebbe a monte. Nel 2012 la raccolta natalizia ha tenuto botta, cosa è cambiato? Malagrotta ha chiuso e parte dei rifiuti va fuori dal Lazio. 

"Il ritardo di alcuni giri di raccolta dei rifiuti indifferenziati è dovuto al fatto che la filiera impiantistica, compresi gli stabilimenti di smaltimento finale del Nord Italia, non lavora nei giorni festivi". I rifiuti "sono stati temporaneamente portati in aree aziendali di trasferenza che in questi giorni hanno raggiunto la capacità massima di capienza". Il resto ce l'abbiamo sotto gli occhi. Nessun problema dunque con camion e personale. 

"L'azienda ha comunque messo in campo tutto il parco mezzi disponibile per assicurare un servizio di raccolta dei rifiuti efficiente ed efficace e si è attivata per risolvere le criticità ancora presenti al fine di contenere al massimo i disagi per i cittadini". 

Tradotto: abbiamo svolto al meglio i nostri compiti con gli strumenti a disposizione. Se poi gli strumenti, frutto di decisioni strategiche di competenza politico-amministrativa, danno segni di cedimento, quello è un altro paio di maniche. Domanda lecita: fosse vero il quadro fornito da Ama, davvero il disservizio non era prevedibile?

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