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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il bug informatico che ha messo in ginocchio l’anagrafe di Roma. E adesso il Comune deve migrare tutti i dati

Scatta l’operazione per il nuovo database che dovrebbe risolvere le criticità. Intanto negli uffici ci sono migliaia di pratiche bloccate e cresce l’arretrato

Servirà la completa migrazione dei dati in un nuovo database perché il sistema informatico di Roma Capitale, in tilt ormai da venti giorni, possa tornare alla piena operatività. O almeno questa è la speranza del Campidoglio, dei dipendenti e dei cittadini che da settimane sono alle prese con i disservizi degli uffici anagrafici. Il banco di prova scatterà nel primo pomeriggio di domani, venerdì 12 aprile, quando sarà effettuato il travaso della totalità dei dati anagrafici e di stato civile in una nuova memoria. 

Il bug nel sistema informatico del Comune

Già perché la soluzione ponte adottata nei giorni scorsi, ossia spegnimento, inserimento e riaccensione del sistema, non ha sortito gli effetti desiderati. Permangono le problematiche sorte in seguito all’implementazione del sistema di protezione della rete informatica capitolina. Gli addetti ai lavori ancora non sono riusciti a risolvere quel bug nel software della banca dati di Roma Capitale, gestita da un colosso informatico americano, che non riesce a rispondere alle interrogazioni del Sipo, l’applicativo in uso all’anagrafe. La mole di dati del database comunale fortunatamente non è stata danneggiata ma gli uffici centrali e dei municipi sono andati completamente in tilt. 

Perchè il sistema informatico del Comune è andato in tilt paralizzando uffici e servizi

Migliaia di pratiche bloccate, cumuli di arrestrato

Migliaia le pratiche bloccate. Quasi 7mila gli atti in attesa di scannerizzazione da inserire nel sistema informativo. Impossibile effettuare i cambi di residenza online, rilasciare le tessere elettorali in vista delle prossime europee. In qualche caso blocco anche al rilascio delle carte di identità elettroniche. 

Emblematico il caso del Municipio XII. A Monteverde ci sono in attesa 130 estratti, documenti che gli impiegati hanno a disposizione soltanto a video e così stanno procedendo con le trascrizioni come quelle di nascita, matrimonio e morte ma anche cambiamento o aggiunta di nome e cognome, comunicazioni sulla cittadinanza. Il blocco del sistema, unito alle festività di Pasqua, ha lasciato poi inevase quasi 500 richieste di cambi di residenza. 

Sule carte di identità invece Monteverde ha attivato le procedure di emergenza, con l’incasso in contanti. “Su questo fronte non abbiamo avuto ritardi. Nessuno è rimasto senza carta di identità in questo municipio” ha sottolineato in commissione l’incaricata di elevata qualificazione al coordinamento dei servizi anagrafici, di stato civile ed elettorali in XII, Eleonora D'Agostini. “I problemi più gravi li riscontriamo sui cambi di residenza. Non siamo in grado di lavorarli in nessuna forma, nemmeno a mano. E all’arretrato che già avevamo si si aggiungono anche questi. Per i cambi online eravamo molto in linea, ma a causa del blocco informatico abbiamo perso anche quel vantaggio. L’altra cosa su cui siamo completamente bloccati, essendo abbinati alle residenze, sono le tessere elettorali”. E a giugno si vota per le europee. 

L'accusa della Lega

“Probabilmente il bando a ribasso fatto all’epoca della Giunta Raggi per l’affidamento del software informatico del Comune non ha giovato” ha tuonato in commissione Giovanni Picone, consigliere municipale della Lega. “Venendo all’attualità spiace che dal Campidoglio non siano arrivate le scuse ai dipendenti che, invece di essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio, devono gestire criticità indipendenti dal loro operato. E questo vale per tutta Roma. Come il fatto che bisognerà spiegare ai cittadini e al personale come smaltiremo l’arretrato che si è accumulato”. 

L’incubo dei servizi anagrafici di Roma. Tra i dipendenti scatta lo stato di agitazione

Lavoratori in protesta

Nei giorni scorsi i sindacati di base Usb e Sgb hanno proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti degli uffici anagrafici di Roma Capitale. Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil hanno invece rimproverato all’amministrazione la mancata comunicazione dei disservizi alla cittadinanza. “Scrivere ai direttori di municipio non equivale ad informare i cittadini. Di conseguenza i lavoratori del settore demografico di Roma Capitale sono stati lasciati soli ad affrontare le giuste proteste dell’utenza per la mancata erogazione dei servizi” si legge in una nota diramata a margine della riunione tra amministrazione e organizzazioni sindacali.

Chiesta la pubblicazione di un comunicato ufficiale anche sul portale di Roma Capitale per  informare i cittadini sullo stato del servizio. Ma ad oggi ancora non ve n’è traccia. “Nel caso ciò non avvenisse e se il servizio non dovesse tornare alla normalità nei tempi stabiliti Cgil, Cisl e Uil - annunciano - saranno costrette a chiamare in causa direttamente il Sindaco sulla questione e ad adottare tutte le iniziative che si riterranno opportune”.

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