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Cronaca Nettuno

I funerali di Sibora Gagani, la ragazza uccisa e murata in un'intercapedine in Spagna

Rientrata la salma in Italia le esequie si sono celebrate a Nettuno, dove viveva con la madre prima di trasferirsi a Torremolinos

Vittima di femminicidio. Nettuno ha dato l'ultimo saluto a Sibora Gagani, la ragazza 22enne sparita nel nulla nel 2014 il cui corpo è stato trovato dalla polizia sepolto nell'intercapedine di un appartamento a Torremolinos, lo scorso mese di giugno. Dopo la conferma del Dna e cinque mesi di attesa la salma è tornata a disposizione della madre, con cui la giovane di origini albanesi viveva nel comune della provincia romana prima di trasferirsi in Spagna. I funerali si sono celebrati al santuario di Nostra Signora delle Grazie a Nettuno. Sul feretro della ragazza la sua immagine sorridente e fiori bianchi. 

Funerali di Sibora Gagani

Scomparsa misteriosamente nel 2014 dalla città iberica della provincia di Malaga dove si era trasferita a suo tempo con il fidanzato, da allora la madre della ragazza nel corso degli anni aveva lanciato diversi disperati appelli. Nel giugno di quest'anno la notizia dei media spagnoli. Il corpo di Sibora Gagani è stato trovato murato e nascosto in una intercapedine nell'appartamento di Torremolinos che condivideva con Marco R, suo ex compagno. Al fianco della donna l'associazione Penelope Lazio, che ha aiutato e supportato la famiglia di Sibora Gagani

La salma di Sibora a Nettuno 

"Dopo oltre cinque mesi di straziante attesa mamma Elisabetta è volata in Spagna per accompagnare la sua amata Sibora nel suo viaggio verso casa - l'annuncio lo scorso venerdì del presidente dell'associazione Nicodemo Gentile -. Sono stati sei mesi durissimi e questa madre già tanto provata da nove anni nell'attesa di notizie di sua figlia che non sono mai arrivate, muta nel suo intimo e profondo davanti a tante cattiverie che si sono dette su di lei. Sibora probabilmente non è stata cercata, non come si doveva. Ennesima scomparsa a chilometro zero".

L'associazione Penelope 

"Il suo corpo è rimasto per nove lunghi anni nel primo luogo in cui bisognava concentrarsi: l'appartamento in cui abitava con il fidanzato di allora, nascosto in una intercapedine realizzata ad hoc, chiusa in un cassone come in un macabro, rituale coperta di calce per coprirne l'odore. Sibora è l'ennesima vittima di femminicidio che contiamo in questo maledetto anno, uccisa dalle mani dell'uomo che diceva di amarla. L'Associazione Penelope ha seguito questa vicenda - concludeva Nicodemo Gentile, stando accanto a mamma Elisabetta nei freddi ma pur necessari adempimenti richiesti dal caso e non la lascerà sola neanche durante il processo che a breve si aprirà in Spagna e che sarà seguito dall'avvocato Joan Manuel Medina, volontario della associazione spagnola omologa di Penelope, SOS Desaparecidos. Mamma Elisabetta avrà pace solo quando Sibora avrà avuto davvero giustizia".

La scomparsa di Sibora Gagani 

Nonostante gli appelli disperati lanciati dalla madre della ragazza nel corso degli anni, di Sibora Gagani si erano perse misteriosamente le tracce da quasi 10 anni, da quando il compagno dell'allora 22enne, Marco R., anche lui di Nettuno, ne aveva denunciato la misteriosa scomparsa nella città andalusa dove i due si erano trasferiti.

Corpo nascosto in una intercapedine

La svolta lo scorso 7 giugno quando il corpo di una donna venne ritrovato murato nell'appartamento spagnolo che condivideva a suo tempo con il compagno italiano. 

La confessione dell'ex compagno di Sibora 

Era stato lo stesso Marco R. che, dopo essere stato arrestato il 27 maggio per aver accoltellato un'altra donna, la sua ex compagna Paula, a confessare di aver ucciso e murato Sibora Gagani quasi un decennio fa. Lo ha raccontato nei commissariati quando ha visto su un tabellone l'immagine della giovane. "È sepolta nella soffitta dove vivevo con lei", ha detto agli agenti di polizia. Ha poi raccontato di aver usato dell'acido per far sparire il corpo e di averlo murato, come ha spiegato il delegato del governo in Andalusia, Pedro Fernández. Il presunto autore dei fatti non ha successivamente ratificato le sue parole nella sua dichiarazione formale davanti alla polizia o al tribunale istruttorio numero 3 di Torremolinos, ma il giudice ha aperto il procedimento e ha disposto le perquisizioni domiciliari in un caso che è sotto segreto sommario.

Il test del Dna 

Lo scorso 21 giugno il test del Dna ha accertato che il corpo trovato dalla policia nacional nel quartiere El Calvario di Torremolinos era quello di Sibora Gagani. Dopo quasi dieci anni la madre ha potuto dare l'ultimo saluto alla figlia. 

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