rotate-mobile
Cronaca Due Leoni / Via San Biagio Platani

Il prete anti mafia che ferma lo spaccio con la sua "bat mobile" e la parola di Gesù

Don Antonio Coluccia ha occupato la piazza di spaccio di via San Biagio Platani utilizzando una ex stazione dei carabinieri

È arrivato col suo furgone nero accessoriato “come la bat mobile”. Quattro altoparlanti per far sentire la propria voce e riflettori enormi per “illuminare le zone buie della Capitale”. Don Antonio Coluccia, il prete anti mafia, nella notte di mercoledì 20 marzo si è presentato in via San Biagio Palatani, una delle zone di spaccio più trafficate del VI municipio. Insieme a lui polizia, carabinieri, rappresentanti municipali e, questa volta, anche tanti cittadini.

Un simbolo

Per tanti Don Coluccia è un eroe scomodo. Dove arriva, blocca le attività di spacciatori e sentinelle di Tor Bella Monaca e dintorni. Un’attività che lo ha fatto diventare bersaglio di veri e propri attentati. Il “prete anti spaccio”, anno dopo anno, è diventato un simbolo della lotta alla criminalità. E, come tutti i supereroi, anche lui ha il suo mezzo speciale in stile bat mobile per intimorire i criminali e, allo stesso tempo, rassicurare chi non ha nulla da nascondere.

Il furgone speciale

Don Coluccia racconta a RomaToday di stare “ancora finendo l’allestimento” del mezzo, acquistato tempo fa con l’Opera don Giustino. Si tratta di un furgone Ducato utilizzato come stazione dei carabinieri. Un mezzo, quindi, pieno di optional. Quattro altoparlanti che “sparano” la sua voce a tutto volume ed enormi riflettori posti sulla parte anteriore del mezzo. “Vorrei realizzare una radio all’interno del furgone – spiega Don Coluccia - una radio megafono per sentire e narrare queste periferie e le loro criticità. La droga in queste zone non è una conseguenza ma la causa del degrado”.

Furgone-8

Un simbolo

“Anche il furgone è un simbolo” spiega Don Coluccia. “Così riesco a farlo diventare un vero e proprio presidio” per i cittadini e gli abitanti di Tor Bella Monaca. E a via San Biagio Platani è successo, l’altra sera, qualcosa di diverso dal solita. “I cittadini, attirati dalle mie parole, sono scesi in strada con coraggio, per occupare insieme a noi la piazza di spaccio. Ho detto loro che il territorio non è di pusher o vedette ed abbiamo pregato insieme”.

I bambini

Anche una bambina si è rivolta a Don Coluccia. “Abbiamo pregato ed ho ascoltate tante persone. Tra queste una bambina che si è avvicinata per dirmi che chi gestisce il business della droga vieti loro di giocare. Non vogliono – spiega Don Coluccia – che si giochi sotto i portici o negli spiazzali perché si disturbano le attività criminose”.

Gente in strada

“La gente è scesa in strada noi – spiega Don Coluccia con non poco orgoglio - non abbiamo risolto la situazione ma i presidi si fanno con la gente del posto. Occorre incoraggiare i figli delle famiglie che vivono qui a rimanere in questi quartieri”. Le cose, però, dovranno cambiare: “Delle persone si sono avvicinate per dirci come un cane avesse ingerito un ovulo di droga e sia finito dal veterinario. Purtroppo in questo quartiere succede anche questo”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il prete anti mafia che ferma lo spaccio con la sua "bat mobile" e la parola di Gesù

RomaToday è in caricamento