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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Mezzocammino / Largo Benito Jacovitti

Mezzocammino, dopo l'incendio e i crolli gli abitanti chiedono soluzioni. E spunta un'altra discarica abusiva

La presidente del IX Di Salvo: "Capiamo se è fattibile l'immissione nel patrimonio pubblico dell'area per ricostruirla e farla più bella". Al Torrino Sporting Club gli abitanti denunciano altri sversamenti e il municipio manda i vigili

Mentre la commissione stabili pericolanti compie un sopralluogo, per stabilire se le palazzine di largo Jacovitti hanno subito danni in seguito al crollo della piazza, i residenti di Mezzocammino chiedono alla politica di intervenire una volta per tutte. Oltre dieci anni di rimpalli di competenze, denunce cadute nel vuoto e finanziamenti per la riqualificazione dell'area, inseriti e poi tolti dai bilanci previsionali del Comune, hanno ridotto a zero la pazienza delle famiglie. 

La cabina di regia dopo l'incendio

Il 2 gennaio pomeriggio si è tenuta la prima riunione della cabina di regia convocata dal IX municipio insieme alle forze dell'ordine. Un modo per capire a che punto sono le operazioni di spegnimento del rogo, scoppiato all'alba del 31 dicembre e seguito dal crollo della superficie della piazza che copre le autorimesse abbandonate e stipate di rifiuti in maniera illegale. "L'incendio è stato domato, ma la combustione è ancora in corso - spiega la minisindaca Titti Di Salvo - i vigili del fuoco stanno lavorando per spegnerla definitivamente". 

Le famiglie sfollate

C'è poi il problema delle famiglie evacuate, circa una cinquantina per un totale di 120 persone che dal 31 gennaio dormono altrove, tra stanze d'albergo e parenti. "E' ancora da valutare l'opportunità di farle rientrare - continua la presidente Pd - i dati sulla salubrità dell'aria saranno disponibili solo domani pomeriggio (oggi 3 gennaio, ndr) e i tecnici stanno verificando la staticità delle strutture e la sicurezza dell'area". A quanto si apprende, è molto probabile che dal punto di vista della sicurezza degli immobili non ci dovrebbero essere problemi. Resta l'interrogativo sulla qualità dell'aria. 

Il municipio: "Ecco le opzioni per risollevare largo Jacovitti"

C'è poi da pensare al futuro. La piazza sembra una scena di guerra, sventrata e parzialmente inagibile. Tanto che, oltre agli abitanti, anche diversi commercianti attivi su largo Jacovitti hanno le serrande abbassate perché non possono accedere ai locali. "Al momento non ci sono state interlocuzioni con il Comune - spiega Di Salvo a RomaToday - io voglio valutare la percorribilità di due ipotesi: una è l'ordinanza in danno, quindi anticipare le spese per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell'area, rifacendosi poi sulla proprietà. L'altra è immettere nel patrimonio pubblico l'area di largo Jacovitti, che ad oggi è privata a uso pubblico, per poi pensare ad un progetto che la faccia diventare finalmente bella, decorosa, funzionale e fruibile dalla cittadinanza. Cosa che ad oggi non è mai avvenuta perché la proprietà non ha fatto ciò che aveva obbligo di fare". Per l'ordinanza in danno (citata anche da Andrea Santoro, minisindaco del IX tra il 2013 e il 2016), bisogna però accertarsi che la società chiamata in causa sia solvibile: "Questo va verificato, al momento non ne abbiamo contezza". Come non si ha contezza esatta di chi sia la proprietà dell'area e dei garage andati in fiamme. O meglio: tutti lo sanno, tutti sanno chi sia il responsabile degli sversamenti, ma nessuno lo dice. Almeno pubblicamente. "Sulla proprietà bisogna approfondire - conclude Di Salvo - perché potrebbe non essere un'unica persona. La Procura sta già indagando, noi non veniamo informati di tutto". 

Cosa c'è dietro l'incendio a Mezzocammino. Tutta la storia, dal sequestro del 2015 alle denunce dei cittadini

Un'altra discarica al Torrino

Nelle ultime ore, poi, è spuntata una nuova discarica abusiva. O almeno, è quanto denunciano i cittadini, che hanno tirato in ballo il municipio che a sua volta ha chiesto alla Polizia Locale di recarsi sul posto per verificare. Il luogo sarebbe via Deserto del Gobi, al Torrino, nelle immediate vicinanze del Torrino Sporting Center, famoso impianto sportivo di Roma sud costruito negli anni '80 e diventato nel giro di poco un punto di riferimento assoluto per lo sport di base romano, in particolare il Calcio a 5. "I cittadini hanno segnalato la presenza di una discarica anche all’intero del circolo sportivo Torrino Sporting Center - si legge anche in una nota di Carla Canale e Antonio De Santis, consiglieri della Civica Raggi in IX e in Campidoglio - chiediamo, quindi, di effettuare tutte le verifiche del caso ed attivarsi con il privato per la rimozione, ove presenti, dei detti rifiuti al fine di tutelare l’incolumità della cittadinanza prima che si possa verificare una ulteriore tragedia".  "Abbiamo già chiesto alla direzione tecnica municipale e ai vigili di approfondire la segnalazione" ha fatto sapere Di Salvo.

discarica tsc 2

L'appello del comitato di quartiere

Il comitato di quartiere è tornato oggi a rivolgersi alle istituzioni chiedendo soluzioni: "Chiederemo subito che nel più breve tempo possibile venga fatta a carico della pubblica amministrazione una bonifica integrale dell'area andata a fuoco e poi distrutta - si legge nella nota -. Allo stesso modo si aspetta che la ricostruzione della piazza venga fatta o promossa direttamente dal pubblico e in tempi ragionevoli, naturalmente per noi non fa distinzione se a carico del Comune, della Regione o dello Stato. Questo per due ragioni: guardando solo al futuro, non è nemmeno immaginabile che qualsiasi opera possa essere fatta dal proprietario di quell'area, le cui responsabilità gravissime sulla vergogna di largo Jacovitti sono note. Dunque è del tutto inutile fare distinzioni tra aree comunali e aree private. In secondo luogo lo riteniamo un doveroso risarcimento morale verso chi abita in quella piazza e verso tutto il quartiere. Se da una parte non si può dire che le istituzioni siano state del tutto assenti su questo scandalo, è altrettanto vero che in sostanza abbiamo assistito per anni e anni a un totale immobilismo. Non possiamo accettare che nulla sia avvenuto perché ostacoli normativi o burocratici lo impedivano. Troppi anni e troppi atti criminali reiterati". 



 

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