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Esquilino, al via il recupero dell'ex Zecca di Stato: nel 2023 sarà un 'museo delle monete'

Il progetto è stato presentato ieri alla presenza dell'assessore Montuori

Dopo l'annuncio della scorsa settimana, è stato presentato ieri pomeriggio il progetto del Museo nazionale numismatico e filatelico che troverà spazio nei locali della prima Zecca di Stato, all'Esquilino. A delineare il piano che farà rinascere lo storico immobile di via Principe Umberto, a due passi dal teatro Ambra Jovinelli, dallo storico mercato multietnico e da piazza Vittorio, l'amministratore delegato dell'Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Paolo Aielli, il presidente dello stesso istituto, da Domenico Tudini, l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma, Luca Montuori e il soprintendente per i Beni artistici e culturali di Roma, Francesco Prosperetti.

Come anticipato la scorsa settimana da Romatoday, l'immobile è oggetto di un avviso pubblico del valore di 3 milioni e 76mila euro, da aggiudicare con criterio dell'offerta più vantaggiosa, in scadenza il 3 maggio. Al vincitore si chiede un massiccio intervento di restyling e di progettazione degli spazi, con particolare attenzione anche alla strategia comunicativa. Come emerso ieri, il nuovo museo conterrà oltre 20.000 monete e medaglie storiche e sarà pronto tra il 2022 e il 2023. Accanto alle sale che conterranno le storiche monete della storia italiana e i macchinari industriali, nasceranno anche laboratori artistico-artigianali per i giovani talenti della Scuola della medaglia, un atelier, spazi per mostre temporanee, una biblioteca, un bookshop, una caffetteria e una foresteria. 

A breve sarà lanciato un concorso internazionale di architettura per il recupero dell'edificio, che sarà concluso con la proclamazione dei vincitori entro lo stesso 2018. "Abbiamo già i fondi per finanziare tutta l'operazione (23,5 milioni più 4,8 per gli allestimenti interni, ndr)" ha spiegato Aielli. "In quanto il progetto è parte integrante del piano industriale dell'Istituto. So quanto sia complesso realizzare un progetto di recupero e valorizzazione in un contesto urbano così complesso, ma pensiamo a fare qualcosa di molto simile a quanto già fatto a Roma con il Mattatoio di Testaccio".

"Guardiamo con interesse a questa iniziativa che incarna una modalità d'intervento per la città molto importante, ovvero il recupero" ha aggiunto Montuori. "Siamo abituati a pensare che la valorizzazione di un edificio avvenga solo dal punto di vista economico, magari con la demolizione e ricostruzione per farne residenze. La sfida sta invece nel dire che il valore non passa solo attraverso il denaro, ma soprattutto attraverso l'inserimento di nuove funzioni nel tessuto urbano con la rigenerazione di un edificio". 

"Salutiamo con soddisfazione la scelta del concorso" ha aggiunto Prosperetti. "Noi abbiamo seguito la gestazione di questo progetto e seguiremo il restauro delle facciate e della parte esteriore del palazzo. Saremo poi molto attenti allo sviluppo di questo concorso che fara' di questo luogo uno spazio di pulsante modernita'". 

L'edificio della Zecca di via Principe Umberto fu inaugurato il 27 dicembre 1911 e qui furono coniate le monete del Regno d'Italia della Repubblica, dalla Lira all'Euro fino a quando, nel 2006, le accresciute esigenze produttive legate proprio all'entrata in vigore dell'Euro resero necessario lo spostamento della produzione in uno stabilimento situato nel quartiere romano dell'Appio. 
 

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