Roma Tpl, sesto giorno senza bus: ora il blocco è totale. Ferme tutte le linee 

Sesto di giorno di proteste per i lavoratori della Roma Tpl, da mesi senza stipendio. Ormai l'intera rete di collegamenti gestiti dal consorzio è ferma. Alle novantadue le linee che non circolano da inizio settimana, oggi se ne aggiungono altre undici nei quartieri di San Basilio, Castelverde, Divino Amore, Castel di Leva e altri. La periferia della Capitale è a piedi. 
 
Un caos che forse potrebbe risolversi lunedì, quando il prefetto Gabrielli incontrerà il consorzio e i sindacati. Un braccio di ferro che continua, nonostante l'annuncio da parte del Campidoglio sullo sblocco dei finanziamenti per il pagamento degli stipendi di ottobre e novembre, e la promessa di sospendere il recupero dell'indennità Erg dalla busta paga. La situazione non sembra rientrare comunque, perché la lista dei punti sul tavolo delle rivendicazioni è più estesa e i lavoratori, alle prese con una situazione che dura da oltre un anno, vogliono vedere i fatti (IL VIDEO DELLE PROTESTE).

"A qualche lavoratore ieri è arrivato lo stipendio" spiega Ilario Ilari, sindacalista dell'Unione sindacale di base. "Ma non a tutti: solo a una delle consorziate e non a tutte le categorie. Ad altri è stato annunciato lo sblocco solo venerdì sera. Non vorremmo sia un modo per creare delle divisioni". 

LE RAGIONI DELLA PROTESTA - Dall'indennità Erg che, tra la cifra sospesa e quella 'recuperata' pesa circa 140 euro mensili, alla mancata ricontrattazione del premio di risultato aziendale, altri 150 euro. Un salario ulteriormente provato da un anno di contratto di solidarietà avviato nel luglio del 2014 per evitare il licenziamento di 338 dipendenti e concluso nel luglio del 2015. All'inizio di novembre l'ultima notizia: l'apertura della procedura di licenziamento per 143 persone. 

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