rotate-mobile
Politica

Roma come la Grecia: "Il Governo chiede ai romani altri sacrifici"

A sollevare la polemica il gruppo capitolino di Sinistra ecologia e libertà che ha diffuso per tutta la città manifesti scritti in greco. Peciola: "Il governo vuole imporre politiche di austerità"

Roma indebitata come la Grecia. Il Governo Renzi come la Bce e l'Europa dell'austerity che impone tagli, dismissioni e liberalizzazioni. Non lascia scampo a interpretazioni l'equazione avanzata questa mattina dal gruppo capitolino di Sinistra ecologia e libertà che ha attaccato per tutta Roma manifesti scritti in Greco con il paragone tra la Banca centrale europea e il secondo governo dalle larghe intese. “Η κυβέρνηση συμπεριφέρεται με τη Ρώμη όπως η BCE με την Ελλάδα. Σταματήστε θυσίες για τους Ρωμαίους!”. La strana scritta riportata sul manifesto che tradotta significa “Il Governo tratta Roma come la Bce tratta la Grecia. Basta sacrifici per i romani”. Sullo sfondo blu anche un'equazione matematica: “Bce:Gr=Gov:Rm”.

“Il decreto Salva Roma varato dal Governo dovrebbe consentire di mettere in sicurezza i Bilanci della Capitale ed evitare il dissesto economico” spiega Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio. In cambio però “il Governo vorrebbe imporre le politiche di austerità”. Continua il capogruppo di Sel: “Il decreto Salva Roma pur essendo uno strumento che permette di non andare in default propone uno scambio capestro: sostegno in cambio di privatizzazioni e sacrifici. Nel decreto sono indicate una serie di misure che potrebbero portare alla privatizzazione di alcune società partecipate di Roma Capitale e alla perdita di posti di lavoro”.

Nel mirino del gruppo capitolino di Sel c'è la possibilità contenuta nel decreto approvato ieri da Napolitano di “procedere, se necessario, alla dismissione o alla messa in liquidazione delle società partecipate che non risultino avere come fine sociale attività di servizio pubblico”. Per Peciola “in questo momento di crisi nessuna operazione di dismissione è tollerabile. Il Governo tenta di portare il Comune a svolgere il ruolo di liquidatore delle società partecipate, vorrebbe che mettessimo sul mercato il patrimonio pubblico attraverso operazioni di svendita”.

Una bella dichiarazione di guerra a liberalizzazioni e dismissioni da parte del gruppo di maggioranza che da parte del gruppo capitolino traccia una strada ben definita, ma anche la prospettiva di un'opposizione, per l'elaborazione di un 'piano triennale' di rientro di cui si dovrà tenere conto anche per il bilancio 2014. Un difficile compito a cui sta lavorando una cabina di regia in Campidoglio di cui fa parte anche il vicesindaco in quota Sel Luigi Nieri. “Come Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà stiamo collaborando al piano di razionalizzazione delle funzioni delle società partecipate” conclude la nota. L'indicazione è chiara: “Lotta agli spechi, ma nessuna operazione di liberalizzazione e nessun taglio al personale”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Roma come la Grecia: "Il Governo chiede ai romani altri sacrifici"

RomaToday è in caricamento