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Roma a secco: nasoni chiusi e verde senz'acqua. L'appello: "Riaprirle almeno nei parchi"

Va avanti da luglio la chiusura razionata delle fontanelle. Da Tor Sapienza a Centocelle, dal parco della Caffarella, a Montemario

Circa 20 fontanelle al giorno. Acea prosegue con la chiusura dei nasoni romani, una misura avviata a luglio per far fronte all'emergenza siccità. Al momento, a quanto apprende RomaToday, il flusso è fermo in circa 150 rubinetti. In circa un migliaio è ridotto. Un fastidio per molti evitabile data la percentuale irrisoria di risparmio, circa l'1 per cento stando ai numeri del Codacons, a fronte di verde a secco e difficoltà di reperimento di acqua per i senzatetto. 

Sul territorio del V municipio, da Tor Sapienza a Centocelle, residenti e comitati di quartiere lanciano l'appello: "Almeno nei parchi il Comune le riapra". Altrimenti anche solo due passi nel parco, con il caldo estivo, diventano proibitivi. Senza contare quelle chiuse per guasti mai riparati. Vedi nel parchetto di via di Tor Sapienza dove il nasone, rotto da un paio di mesi, serviva a irrigare con un complesso sistema di serbatoi i 24 orti urbani presenti, ora a secco. "Senza l'acqua della fontanella rischia di morire tutto" racconta Alessandro, un residente del quartiere. In via delle Robinie, a Centocelle, un nasone è stato riparato (grazie al pressing dei cittadini) dopo una settimana in cui l'acqua - alla faccia degli sprechi - ha continuato a scorrere indisturbata sull'asfalto. Spostandoci verso Don Bosco troviamo chiusa la fontanella di via Chiovenda, anche qui dentro un parchetto. Ma la lista è lunga. C'è l'Appia antica, dove gli amanti del jogging sono costretti a portarsi l'acqua da casa, l'Alberone dove all'asciutto c'è piazza Scipione Ammirato, cuore del quartiere. 

Da nord a sud della città arrivano decine di segnalazioni di residenti che fanno notare il disservizio. Un scelta quella di stoppare l'acqua in uscita dalle fontanelle pubbliche che ha suscitato da subito indignazione. Dal Codacons che ha bocciato la misura parlando di "interruzione di pubblico servizio" alle associazioni umanitarie che hanno protestato a luglio sotto il Campidoglio contro le ricadute del provvedimento sugli indigenti. Dalle fontanelle si approvigiona chi vive in strada, dagli abitanti delle tante baraccopoli in periferia ai clochard che popolano come fantasmi i quartieri della città. L'assessore Montanari aveva garantito un freno alle chiusure. Ma la pioggia non è arrivata, e la promessa non è stata mantenuta. Nasoni chiusi e acqua ridotta dal prossimo lunedì, seppur solo di notte. 

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