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'Modello Ama' per le partecipate, in Giunta la delibera che dice addio al Cda

Ai vertici un amministratore unico con funzioni economico-gestionali e un direttore generale con un ruolo più tecnico-operativo. Sul tavolo anche un piano di dismissione delle aziende 'non funzionali'

Lo schema è quello già applicato in Ama: un amministratore unico con funzioni economico-gestionali e un direttore generale con un ruolo più tecnico-operativo. Una governance 'duale' che cancella i consigli di amministrazione delle società capitoline all'insegna della semplificazione e del risparmio. Sbarcherà domani in Giunta la delibera con la riorganizzazione delle partecipate capitoline pensata dall'assessore al Bilancio e Patrimonio con delega alle Partecipate Marcello Minenna. Gli ultimi ritocchi potrebbero arrivare in giornata dopo un confronto con la sindaca Virginia Raggi, ma la nuova struttura dovrebbe ormai essere definita. 

Il piano riguarderà una quarantina di aziende, sia quelle di primo livello sia quelle di secondo. L'unica che seguirà un percorso a parte sarà l'Acea, la multiutility dell'acqua e dell'energia è infatti quotata in borsa. Sulla strada di Ama c'è già anche l'Atac disegnata dall'ex commissario Tronca, con un amministratore unico che si occupa della parte finanziaria e un braccio operativo affidato soprattutto al direttore generale, in linea con il Testo unico nazionale sulle partecipate che dovrà trovare applicazione entro i prossimi sei mesi

Sul tavolo non manca un piano di dismissione delle partecipate considerate 'non funzionali'. Anche qui il Campidoglio dovrà adeguarsi ai cambiamenti introdotti dal Testo unico sulle società municipalizzate. Tra i criteri, quello economico: le società che fatturano meno di un milione di euro andranno tagliate.

Un punto delicato, quello della dismissione, non solo dal punto di vista occupazionale ma anche politicamente. Nei cassetti del Campidoglio c'è ancora quello elaborato dall'amministrazione Marino e dalla sua assessora Silvia Scozzese, oggi commissario straordinario del debito capitolino. Un piano che Minenna non può non prendere in considerazione ma che nella passata consiliatura aveva suscitato forte opposizione, anche da parte del gruppo pentastellato in Aula Giulio Cesare. Un nome tra tutti: Farmacap. Se la 'nuova governance' sembra quindi già definita, il nodo delle dismissioni risulta ancora tutto da sbrogliare. Dopo il via libera in Giunta, la delibera dovrebbe approdare in Aula, dove lo scontro politico si è già surriscaldato con il tema dei rifiuti. 

TUTTI I NODI DELLA GIUNTA DI MERCOLEDI'

Intanto nella giunta di mercoledì dovrebbero arrivare altre nomine come quella dell'ex consigliera municipale pentastellata che verrà nominata 'delegata del Litorale' Giuliana Di Pillo. In agenda anche l'affaire stipendi d'oro: attesa anche la delibera che ritocca al ribasso gli stipendi del capo segreteria e del coordinatore dello staff della sindaca Raggi i cui importi hanno sollevato non poche perplessità tra le fila del Movimento cinque stelle. 

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