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Api anti-smog per monitorare la qualità dell'aria: presentato il progetto "apincittà"

Una rete di alveari da largo Argentina alla Garbatella, passando per il Bioparco e l'Anagnina, consentirà di monitorare la presenza di metalli pesanti nell'aria

L'Arma dei Carabinieri in collaborazione con gli apicoltori italiani,  ha presentato un innovativo progetto che ha per protagoniste le api. I preziosi insetti saranno infatti utilizzati, da un capo all'altro della città, per tenere sotto controllo la qualità dell'aria che i romani quotidianamente respirano.

L'analisi del miele e della cera

Il monitoraggio prevede la collaborazione tra numerose realtà sparse per il territorio capitolino. E' stata infatti creata una rete formata da 12 postazioni in cui sono presenti gli alveari oggetto della sperimentazione. Grazie all'analisi sulla qualità del miele, della cera ma anche sullo stato di salute delle api, sarà possibile determinare la presenza di metalli pesanti nell'aria.

Le prime adesioni

Il progetto Apincittà  prende le mosse da due postazioni ed arriva a creare un network capillare, con aleari distribuiti in punti strategici della città. Il primo apiario è attivo già dal 1980 a palazza della Valle ed è quello della Federazione apicoltori italiani. L'altro apiario urbano da cui si parte per il progetto è quello arrivato nella sede del comando CUFA dell'Arma dei Carabinieri. Le adesioni riscontrate sono però numerose.

Le altre realtà che hanno aderito al progetto

Largo Argentina, Apiario sperimentale Fai di via Veneto, il comando Carabinieri CUFA di villa Borghese, il Bioparco di Roma, la residenza dell'ambasciatore britannico in via di Vigna Murata, la cooperativa sociale agricola Garibaldi a Garbatella, gli Orti Urbani di Roma Capitale in via Anagnina, l'apiario di via Casilina, l'Aps Fiore del deserto ed il Comitato Mura Latine che, già a marzo, aveva lanciato un simile proposito.

L'apicultura per la biodiversità urbana

C'è un aspetto più strettamente pedagogico che è legato al progetto Apincittà. l'Arma dei Carabinieri e la Federazione degli apicoltori d'intesa con il Comune di Roma mirano infatti a creare un modello di apicultura didattica per la biodiversità urbana. L'idea è quella di avvicinare cittadini e scolaresche agli alveari, per vedere da vicino come funziona anche all'opera le 50mila api che formano una centralina di biomonitoraggio.

I primi risultati e le aspettative del Campidoglio

Con le prime postazioni sono già emersi dei risultati sorprendenti."La presenza di metalli pesanti nel centro di Roma e' inferiore a quella riscontrata in zone periferiche di Roma. E in particolare, i livelli di piombo e cadmio rilevati dall'alveare di Largo Argentina sono inferiori a quelli trovati in alcune zone dei Castelli romani" ha spiegato il presidente della Federazione apicoltori italiani Raffaele Cirone. Il progetto è stato lanciato anche dall'amministrazione capitolina. "Apincittà sarà utile dal punto di vista ambientale - ha ricordato durante la presentazione del progetto Edgar Meyer, consulente dell'assessorato all'ambiente di Roma Capitale - poi ci interessa la sensibilizzazione e l'educazione dei cittadini alla biodiversita' urbana. Dall'apicoltura all'apicultura, perchè vogliamo portare anche le scuole in questi luoghi". La luna di miele tra le api e la Capitale sembra ormai cosa fatta.

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