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Ambulanti, Raggi vuole mettere le licenze a bando. È scontro con De Vito: "La Corte costituzionale non si è pronunciata"

Dopo l'annuncio della sindaca, e le proteste della categoria, interviene il presidente dell'Assemblea capitolina: "Dubbi da risolvere in Aula, convochiamo Consiglio straordinario"

Sul tema ambulanti è scontro tra il presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito e la sindaca Virginia Raggi. Il grillino non ha apprezzato l'annuncio della prima cittadina arrivato lo scorso venerdì come un fulmine a ciel sereno per la categoria. Niente più proroghe dei permessi fino al 2023. Le licenze delle bancarelle, ha detto Raggi, "verranno rimesse a bando".

De Vito contro Raggi

A stabilire il contrario però c'è una legge nazionale. E allora De Vito, pentastellato che sostiene sì Raggi e la sua ricandidatura ma spesso viaggia su binari paralleli, sempre pronto a portare avanti battaglie che non necessariamente lo vedono allineato alla sindaca, ora chiede chiarezza. Lei nel suo annuncio social ha parlato di "rivoluzione della legalità", ma "quale rivoluzione della legalità può essere fondata su una dichiarata disapplicazione di leggi vigenti", scrive De Vito su un altro post Facebook dove annuncia un Consiglio straordinario sul tema. Facciamo però un passo indietro e spieghiamo meglio l'antefatto. 

Licenze prorogate, la decisione del Parlamento

Parliamo di attività artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande, e di chioschi di giornali. Contrariamente a quanto disposto dalla normative europea con la legge Bolkestein, che prevedeva la messa a gara delle licenze per commercio su suolo pubblico, comprese le concessioni balneari, il Governo centrale ha stabilito il rinnovo dei permessi, con la legge di bilancio 2019 e con decreto del 25 novembre 2020. Di conseguenza a stabilire la proroga fino al 31 dicembre 2032 era stata a fine 2020 prima una deliberazione regionale poi a seguire un atto di Roma Capitale emanato dal dipartimento Commercio, entrambi in conseguenza appunto di disposizioni governative. 

Raggi: "Tutto a bando, lo dice il Garante"

Raggi invece sostiene che tale proroga (pur concessa da normative parlamentari, approvate anche dal M5s durante il Conte II) non sia legittima. "Lo ha stabilito l'Autorità Garante per la concorrenza" ha detto la prima cittadina, che ha immediatamente messo in moto la macchina per il passo indietro. "Abbiamo chiesto subito a dipartimenti e municipi di revocare le proroghe e procedere con i nuovi bandi. Sarà una vera rivoluzione per il settore". Una mossa che ha scatenato le reazioni innanzitutto della categoria. 

Le reazioni di ambulanti e opposizioni

"È scandaloso che il sindaco di Roma si metta a disapplicare una legge nazionale, una legge regionale, a fronte di un parere, anche se autorevole come quello del Garante. Anche il testo unico degli enti locali specifica che un organo inferiore non può legiferare al di sopra di un organo superiore" ha subito commentato Angelo Pavoncello, vicepresidente Ana, Associazione nazionale ambulanti. Ne è seguita la reazioni delle opposizioni. "Una decisione che ha gettato nello sconforto diverse migliaia di famiglie e che è stata assunta dopo un semplice parere dell'Autoritò garante per la concorrenza che, seppur autorevole, non è una decisione della Corte Costituzionale, idonea a togliere efficacia ad un superiore provvedimento legislativo" hanno dichiarato il capogruppo di FdI Andrea De Priamo e il consigliere Francesco Figliomeni, chiedendo appunto una seduta d'Aula ad hoc. 

De Vito: "Sarà l'Aula a esprimersi"

Il punto "che lascia perplessi", dice De Vito, è sintetizzato in questa parte dello stesso post: "Non ci saranno più concessioni di lunga durata o rinnovi automatici dei permessi. Ho richiesto all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato un parere sulle leggi nazionali e regionali che hanno garantito e garantiscono il mantenimento di questi privilegi. Secondo l'Autorità si tratta di norme illegittime: vanno disapplicate perché contrarie alla Direttiva Bolkestein dell’Unione europea che impone la messa a bando delle licenze degli ambulanti. È una rivoluzione della legalità senza precedenti, non solo per Roma ma per tutti i Comuni d’Italia: ora possiamo revocare la proroga automatica delle licenze". 

"In altri termini - prosegua il presidente dell'Assemblea capitolina - il dubbio che si pone è quale "rivoluzione della legalità" possa essere fondata su una dichiarata disapplicazione di leggi vigenti (per mero inciso: approvate in Parlamento anche dall'attuale forza di maggioranza capitolina) e in assenza di un pronunciamento di illegittimità della Corte Costituzionale. Dubbio peraltro aggravato dall'attuale e perdurante fase pandemica" contesta De Vito. "Ritengo, pertanto, opportuno discutere il tema in Assemblea capitolina, valutando la data del consiglio ad hoc sin dalla prossima conferenza dei presidenti dei gruppi, affinché la Giunta abbia modo di esporre questa sua posizione all'Assemblea e questa possa pronunciarsi al riguardo".


 

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