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Economia

Giorni contati per Cartellopoli: dal VII Municipio parte il piano regolatore

Approvato in giunta a maggio e poi a dicembre dall'aula Giulio Cesare, ora si passa ai fatti. Sul territorio tra San Giovanni e Tuscolano il primo 'piano di localizzione' dei 15 previsti, uno per ogni municipio

Un altro passo verso la fine di Cartellopoli, l'invasione di mostri pubblicitari in ogni angolo di Roma, fenomeno che da decenni aspetta norme e controlli. Approvato il Piano Regolatore (PRIP) in giunta a maggio e poi a dicembre dall’aula Giulio Cesare, si passa dagli atti ai fatti. 

I cosiddetti 'piani di localizzazione', attuazione caso per caso e in dettaglio – in funzione delle caratteristiche di ogni area – delle linee guida del PRIP, partono dal VII Municipio. Tra San Giovanni e Tuscolano si svilupperà il primo piano locale dei 15 previsti, presentato pubblicamente alla Città dell’Altra Economia a Testaccio con l’intervento dell’assessore Marta Leonori (Roma Produttiva).
 
Il VII Municipio è stato scelto come apripista per le sue peculiarità, che ne fanno un campione significativo: vicino al centro storico, con al suo interno beni storico-architettonici e paesaggistici vincolati, densamente abitato e pieno di attività commerciali. 

Secondo l'amministrazione un buon modello per sperimentare l’attuazione del PRIP sulla scorta di precise variabili: numero degli impianti e loro ubicazione in base a indici di affollamento, dimensioni, limiti imposti dal codice della strada, vincoli di tutela. Ogni piano locale, poi, prevede la registrazione di tutti gli impianti in banca dati: un censimento che farà da base di conoscenza per lanciare la gara con cui saranno affidati gli impianti stessi, articolati in diversi lotti; gara che si prevede di bandire entro la prossima estate.
 
Il piano, messo a punto da Aequa Roma, rispetta in primo luogo alcune indicazioni centrali del PRIP a partire dalle quantità percentuali dei diversi tipi d’impianti: 14% per le affissioni pubbliche comprese quelle elettorali; 18% per le comunicazioni di Roma Capitale; 5% gestiti direttamente dai Municipi; 43% per le affissioni private (incluse informazioni culturali e circuito del bike sharing); 20% affissioni su suolo provato (compresi mercati ed edicole). Altre regole generali applicate nel piano per il Municipio VII, quelle sui formati degli impianti: si passa da 225 diverse misure a 10 misure “normalizzate”, spariscono i grandi 4x3 e la massima dimensione consentita diventa 3x2. Sempre da PRIP l’obbligo dei 25 metri di distanza minima tra un impianto e l’altro.
 
Ci sono poi, in funzione delle proprie caratteristiche territoriali, gli indici massimi di affollamento delle affissioni, le norme per particolari aree (incroci stradali, attraversamenti) e quelle per le zone vincolate. Il tutto, mappato su carte stradali incrociate con quelle satellitari: il territorio è suddiviso in quadranti, ogni quadrante ha la sua tavola con carta topografica e mappa satellitare, su ogni tavola è individuata la collocazione degl’impianti con il relativo formato. Risultato, in base al piano e alle sue mappe la superficie occupata dai cartelloni pubblicitari nel Municipio VII è destinata a passare dagli attuali 14.854 metri quadri a 6.392, il numero degli impianti da 2.349 a 1.333.
 
E ancora: ogni impianto sarà geo-localizzato con apposito chip e potrà quindi venir monitorato e individuato via web, o con applicazioni ad uso degli uffici capitolini per controlli e verifiche. La medesima geo-localizzazione consentirà d’avere per ciascun impianto una scheda con i dati tecnici e amministrativi (scadenza concessione, tipo, modello, sistema di pagamento ecc.). Un patrimonio informativo che si potrà condividere con le imprese e con i cittadini, anche attraverso i social che potranno veicolare segnalazioni.
 
"Un piano che mette insieme razionalità tutela del territorio e trasparenza. Destinato a venir esteso a tutti i Municipi romani". Come per il VII, vi saranno "confronti con i Municipi, con gli attori del settore e con le associazioni dei cittadini. Quindi, dopo una fase di ascolto e di raccolta delle osservazioni dai territori si procederà all’approvazione dei 15 piani, lo strumento che permetterà di indire la gara per le concessioni. Sarà una grande occasione per Roma, per coniugare decoro, sviluppo, innovazione e servizi per la città".

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