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Cronaca

Borseggiatore morto, RomaFaSchifo: "Ecco perché abbiamo paragonato Roma a Ciudad Juarez"

E' polemica sul tweet del blog anti degrado. RomaToday ha chiesto a chi cura RomaFaSchifo di spiegare il senso. Ecco la sua risposta

Un tweet provocatorio, come nello stile del blog anti degrado. Quel taglio provocatorio che ha portato RomaFaSchifo a diventare un punto di riferimento per i tanti romani indignati dal degrado della città. Uno dei temi su cui il blog pone maggiore attenzione è proprio quello della sicurezza in metro. Tanti nel corso del tempo i post sui borseggiatori, sulle loro tecniche e sui loro atteggiamenti insofferenti a qualsiasi forma di legalità. Così a pochi minuti dalla notizia della morte di un borseggiatore sotto la metro, arriva il tweet che scatena la polemica.

Borseggiatore sotto la metro ucciso di botte dalle sue vittime. Doveva accadere, è accaduto. Manco a Ciudad Juarez

Il tweet fa evidentemente riferimento alle prime notizie emerse sull'accaduto, quando si parlava di pestaggio ad opera dei viaggiatori inferociti. Un cinguettio che ha provocato una feroce polemica, ma anche tanti, tantissimi commenti in cui si difendevano gli autori del pestaggio. Commenti intolleranti, sulla scia di quello che è possibile leggere su tutto il web in queste ore.  Come RomaToday abbiamo chiesto a chi cura il blog di spiegare il senso del tweet. Pubblichiamo di seguito la risposta ottenuta.

Premesso che tutta la città, a ogni livello, è fuori controllo, ad essere particolarmente fuori controllo c'è la situazione delle fermate e delle stazioni del trasporto pubblico. Chi utilizza tram, metro, autobus e treni a Roma deve essere umiliato ripetiamo sempre su Romafaschifo. Umiliato non solo da un servizio scadente, ma da condizioni di sicurezza inesistenti. Ogni stazione strategica, specie quelle frequentate dagli ignari turisti, è presidiata da bande organizzatissime di scippatori e scippatrici. Conoscono alla perfezione le nostre leggi e si infilano nella loro fallacia e nella lentezza della macchina amministrativa che dovrebbe garantirne l'applicazione. Si tratta spesso di minorenni, spessissimo di giovani donne incinte al di sotto dei 18 anni: praticamente intoccabili. Sul blog abbiamo pubblicato decine e decine di video che ne raccontano le gesta e ne descrivono le raffinate scelte balistiche a danno dei passeggeri. Questo tuttavia non ha consigliato Atac, Comune di Roma, Polizia Locale e forze dell'ordine nazionali (Carabinieri e Polizia di Stato) ad intervenire in maniera massiccia. La risposta che i cittadini che provano a protestare ricevono è sempre uguale: “non possiamo fare nulla, abbiamo le mani legate”. Una risposta atroce che fa sentire i cittadini abbandonati, impossibilitati dal ricevere giustizia (e sicurezza) e che spinge qualcuno – è assolutamente spiegabile, sebbene non giustificabile – a farsi giustizia da se. Molti rappresentanti delle forze dell'ordine ci hanno raccontato che effettuare un fermo richiede ore e ore di lavoro perso in questura salvo poi vedere la stessa persona fermata il giorno prima assolutamente “operativa” in stazione il giorno dopo: inutile e, per le forze dell'ordine, particolarmente frustrante.
Scazzottate tra scippati e giovani scippatori sono all'ordine del giorno e il fatto che durante un parapiglia, una colluttazione o una rincorsa a recuperare il proprio portafogli ci sia scappato il morto è una conseguenza naturale rispetto alla quale abbiamo messo in guarda tutti da tempo. L'ultima volta che sulla nostra pagina Facebook un cittadino ha segnalato che la situazione era tale che ci poteva scappare il morto risale a ieri: poche ore prima del fattaccio.
Abbiamo paragonato Roma a Ciudad Juarez, ma qui la situazione è paradossalmente peggiore. A Ciudad Juarez almeno la pubblica autorità tenta di fare il suo lavoro, non alza le mani dicendo “non possiamo fare nulla”.
Dalle biglietterie automatiche alle stazioni di Spagna e Termini, dalla piattaforma di partenza del Leonardo Express fino alle fermate di alcuni tram ogni giorno si svolge una guerra civile tra cittadini, turisti e centinaia di delinquenti iper-organizzati e assolutamente impuniti. Questa guerra civile inizia da quest'oggi a mietere anche delle vittime, vittime che senza l'intervento della pubblica autorità cresceranno di numero come è naturale che sia in qualsiasi guerra.
Soluzione? Presidiare le stazioni con accuratezza e attenzione, sviluppare un sistema di videosorveglianza, snellire le procedure per il fermo e l'incarcerazione dei fuorilegge, controllare con il massimo rigore l'ingresso delle stazioni perché il sapore di anarchia nasce dallo scandaloso costume di entrare a sbafo nei tornelli. È in questo brodo di illegalità e prepotenza che scippatori e furfanti si trovano perfettamente a loro agio.

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