rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Un giro d’usura per 100mila euro al mese: per “Sergione” chiesto il processo

Giuseppe De Tomasi, detto "Sergione", è stato arrestato lo scorso luglio per un giro d'usura che avrebbe coinvolto anche nomi noti. Domani il pronunciamento del gup. L'accusa chiede il processo

Un giro d’affari che fruttava a “Sergione” e alla sua banda qualcosa come 100mila euro al mese. In più i presuti legami con la Banda della Magliana e con il caso Orlandi. Su Giuseppe De Tomasi, a capo dell’omonima famiglia romana, e su altre sei persone, si pronuncerà nei prossimi giorni il gup, al termine del giudizio con rito abbreviato. Ma i pm vogliono il processo, che hanno richiesto al giudice, insieme al procuratore aggiunto.

Il capo d’accusa riguarda la gestione di un giro d’usura costato a “Sergione”e a “i suoi” gli arresti lo scorso luglio e che avrebbe coinvolto (come vittime) anche nomi noti. Il conduttore radiofonico Marco Baldini e Andrea Pecorelli, figlio di Mino, il giornalista assassinato nel 1979.

SERGIONE - Gli inquirenti lo hanno identificato alcuni mesi fa come il Mario che il 28 giugno del 1983 chiamò a casa di Emanuela Orlandi. Sempre dalle indagini su Giuseppe De Tomasi, alias "Sergione", sono emersi legami con i boss della banda della Magliana.  Tra gli arrestati anche il figlio di De Tomasi, Carlo Alberto, che secondo una consulenza fonica sarebbe la persona che nel 2005 chiamò alla trasmissione "Chi l'ha visto" affermando che per risolvere il giallo della Orlandi, bisognava scoprire chi fosse sepolto nella basilica di Sant'Apollinare.

Una dozzina sono le parti offese (imprenditori nella maggior parte) identificate dalla Procura che, quando scattarono gli arresti, parlò di "gestione familistica delle proprie risorse da parte dei De Tomasi che avevano creato una piccola holding criminale garantendosi una impermeabilità verso l'esterno e verso le forze di polizia".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un giro d’usura per 100mila euro al mese: per “Sergione” chiesto il processo

RomaToday è in caricamento