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Cronaca Frascati / Via San Francesco D'Assisi

Omicidio a Frascati, ucciso a coltellate alla gola dopo una lite: la pista del racket del parcheggio abusivo

Nonostante i tentativi dei medici di tenerlo in vita, l'uomo di 55 anni è morto dopo poco l'arrivo al pronto soccorso

È stato accoltellato alla gola dopo una lite. Una discussione scoppiata tra un bar e il centro Caritas dove erano soliti pranzare. Poi nel parcheggio, in via San Francesco d'Assisi, a Frascati, gli insulti e le minacce sono sfociate nel sangue. Così ieri pomeriggio si è consumato un omicidio alle porte di Roma. La vittima, un tunisino di 55 anni, è morto qualche ora dopo all'ospedale San Sebastiano.

Era stato trasportato lì poco dopo, intorno alle 17. Le ferite troppo gravi e il tanto sangue perso però non hanno consentito ai medici di salvargli la vita. L'uomo che lo ha ucciso, un romeno di 33 anni, è stato fermato poco dopo sulla via Tuscolana. Stava fuggendo a piedi. Aveva ancora le mani sporche di sangue quando i carabinieri lo hanno preso. D'altronde, come ricostruito, quel trentatreenne arrestato era una furia. 

A farne le spese anche un italiano di 38 anni. Lui se l'è cavata. È stato colpito a un orecchio, è stato medicato dall'equipaggio di un'ambulanza. A lanciare l’allarme erano stati alcuni residenti che hanno telefonato al 112. Il 33enne romeno portato in caserma e interrogato, è stato sottoposto a fermo con l'accusa di omicidio. Oggi verrà riascoltato dal pm per la convalida.

Il quadro è chiaro. Resta l'incognita sul vero movente. L'aggressione è avvenuta in un'area che già in passato era stata segnalata per presenza di persone senza fissa dimora. Lì, secondo i residenti, qualcuno faceva da parcheggiatore abusivo. Ecco allora che quell'ipotesi, quella del racket delle auto in sosta, verrà analizzata dai carabinieri del nucleo di Frascati che indagano e che, tuttavia, battono anche altre piste, come da prassi in questi casi.

Sul caso è intervenuta anche l'amministrazione comunale di Frascati con una nota: "Siamo sconcertati e addolorati. L'uomo, che non era solito assumere comportamenti sopra le righe, era noto all'amministrazione per le sue vicende di vita e in alcune occasioni era stato aiutato nell'adempimento di alcune pratiche burocratiche seppur la sua ultima residenza risultasse su un altro comune dei Castelli Romani. Negli ultimi mesi aveva trovato ospitalità nel dormitorio della Caritas Diocesana distante pochi metri dal luogo del delitto".

"Confidiamo che, con l'ausilio delle telecamere presenti e le testimonianze di chi ha assistito alla lite, si faccia luce su quanto accaduto. - si legge ancora - La nostra città ospita diversi punti di accoglienza distrettuali (Girasole, Emergenza freddo) e religiosi (dormitorio Caritas, Emporio solidale, mensa per i poveri dei frati francescani), oltre all'ospedale e alla stazione ferroviaria. Questo porta con sé anche situazioni di forte disagio e marginalità, costantemente monitorate dalle forze dell'ordine, dalla nostra Polizia Locale e dagli operatori del settore (Pronto Intervento Sociale e Servizi Sociali), che ringraziamo. Episodi del genere ci spingono a non abbassare la guardia e a intensificare forme di collaborazione per il controllo del territorio".

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